CATANZARO. “Adeguiamo il Fascicolo Sanitario Elettronico per utilizzarlo anche come registro tumori, una soluzione semplice, immediata e che non pregiudica successive soluzioni più efficaci”. Lo afferma la parlamentare europea Laura Ferrara (M5S). “Uno dei fattori principali per cui ad oggi è stato impossibile istituire un vero e proprio registro tumori – spiega – va ricercato senz’altro nella mancanza di fondi. Registrando la forte necessità di uno strumento valido ad individuare l’incidenza tumorale nel nostro territorio, vogliamo proporre un’alternativa temporanea possibile ed immediata che possa supplire alle mancanze sul tema da parte della classe politica calabrese. E infatti – dice – la Regione Calabria dovrà attivare entro il 30 giugno 2015 il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in attuazione delle disposizioni dell’art. 12 del d.lgs n. 179/2012. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio sanitario generati da eventi clinici presenti e passati dell’assistito. La Regione Calabria in ottemperanza alla legge dovrà istituirlo a partire dalla fine di questo mese”. “Anche se l’FSE non è stato pensato come registro tumori – prosegue l’europarlamentare – se opportunamente adeguato potrebbe essere utilizzato anche con questo scopo. Basterebbe infatti che vengano registrate alcune informazioni aggiuntive quali quelle relative all’effettivo domicilio dell’assistito per avere una banca dati paragonabile a quella che si otterrebbe dall’istituzione di un registro tumori. Questa rappresenterebbe un soluzione immediata e non dispendiosa anche in considerazione dell’obbligatorietà della sua istituzione. Una soluzione funzionale – osserva – che minimamente pregiudica altre soluzioni più efficaci che in futuro si riterrà di voler adottare anche in relazione ai fondi che si renderanno disponibili. L’augurio è che si stia lavorando per rispettare i tempi e provvedere all’istituzione delle Fse come previsto. Il Fascicolo non peserà sulle casse del sistema sanitario regionale, in quanto viene redatto dagli stessi soggetti che prendono in cura l’assistito e in piena tutela della privacy di questo. L’obiettivo – conclude – è ora concretizzare questo passaggio al fine di dare strumenti utili agli specialisti, avere contezza certificata delle zone a rischio per attuare le fasi successive della prevenzione e della bonifica dei siti, a piena tutela della salute dei cittadini calabresi”.
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