Un nuovo sistema di prevenzione, intervento e repressione sul fronte degli incendi con il coinvolgimento diretto dell’associazionismo di protezione civile e dei lavoratori idraulici forestali di Calabria Verde, ma anche dell’Arma territoriale e dei Carabinieri Forestali, Vigili del fuoco, Prociv Calabria. E’ all’insegna della tolleranza zero quello messo a punto in Calabria dalla Regione per contrastare uno dei fenomeni più drammatici e devastanti per l’ambiente che lo scorso anno ha fatto segnare nella regione un bilancio drammatico oltre che in termini di distruzione di boschi anche di perdita di vite umane. Il Piano antincendi regionale è stato illustrato dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e dall’assessore regionale alla Forestazione Gianluca Gallo, presenti il direttore regionale dei Vigili del Fuoco Maurizio Lucia, il colonnello Francesco Iacono dell’Arma dei Carabinieri e il colonnello Salvatore Spanò dei Carabinieri forestali, il dirigente del Dipartimento forestale Domenico Pallaria, il responsabile regionale della Protezione civile Domenico Costarella e il commissario straordinario di Calabria Verde Giuseppe Oliva. “C”è una fortissima determinazione -ha detto Occhiuto- da parte della Regione ma anche da parte di tutte le istituzioni coinvolte nella prevenzione e repressione. Ce ne siamo occupati da mesi e abbiamo stipulato convenzioni anche con i carabinieri dell’Arma territoriale che opereranno con i carabinieri forestali. Siglata anche l’intesa con i vigili del fuoco. Ma la vera novità -ha sostenuto il presidente- è quella che riguarda il capovolgimento del paradigma degli incentivi utilizzando un percorso già sperimentato da un uomo, non è del centrodestra, Tonino Perna il quale da presidente del Parco dell’Aspromonte affidò compiti di tutela dagli incendi ad associazioni di volontariato e decise di retribuirle in ragione del diminuito numero di roghi. Noi abbiamo mutuato questo modello. E questo percorso con il consenso dei sindacati lo stiamo realizzando anche per gli operai forestali che svolgono un lavoro straordinario”. Occhiuto oltre a sistemi di droni, fototrappole e premialità ha detto che sul terreno opereranno anche squadre di Piemonte e Lombardia. “Purtroppo -ha sottolineato- la stupidità o la disonestà non si possono abolire per decreto. Per questo sollecitiamo il coinvolgimento attivo delle popolazioni per individuare chi va ad appiccare i roghi”. “Non faccio mai polemiche rispetto al passato -ha detto ancora il presidente della Regione- sono qui per affrontare e risolvere i problemi. Credo che in generale in ogni organizzazione la criticità maggiore è sempre dovuta ad un deficit di impegno. Quando le cose si fanno con grande impegno e con determinazione senza temere le polemiche e avendo contezza del fatto che l’unica bussola deve essere la soluzione dei problemi” . Occhiuto ha sottolineato i rischi legati al fatto che “questa è una stagione secca, il che determina il rischio di una stagione ancora più complicata dal punto di vista degli incendi. Il Dipartimento nazionale della Protezione civile teme che quest’anno sia peggiore dell’anno scorso per la Calabria, sul piano degli incendi. Questa circostanza ci preoccupa molto ma chi appicca gli incendi deve sapere che è cambiata la normativa e le sanzioni sono molto più gravi. E noi abbiamo tanti carabinieri, tante persone che sono sul territorio, i droni, le fototrappole, per cui – ha concluso – sarebbe anche per loro prudente evitare di appiccare gli incendi”.