La Cgil Calabria parteciperà “con una folta delegazione alla manifestazione nazionale del prossimo 18 giugno per la pace, il lavoro e la giustizia sociale, promossa dalla confederazione, che si terrà a Roma. che rispetto alle problematiche riguardano anche la Calabria.
“L’appello principale- si legge in un comunicato – che continueremo a rivolgere in maniera incessante al governo regionale e nell’occasione della giornata di mobilitazione nazionale indirizzeremo come ulteriore grido d’allarme, al governo nazionale, proviene dal mondo del lavoro e da tutte le famiglie calabresi, che a causa anche dell’impennata inflattiva hann necessità di avere risposte rispetto al caro vita e quindi necessitano di aumenti salariali e miglioramenti pensionistici. Tutto ciò – scrive la Cgil Calabria – deve essere accompagnato da ulteriori azioni a difesa del potere d’acquisto, con sostegni strutturali e non una tantum e con misure che intervengano in maniera equa e progressiva in materia fiscale a vantaggio delle fasce reddituali più basse e con contribuzione straordinaria per grandi patrimoni e grandi ricchezze”.
Le tematiche dell’iniziativa nazionale, si fa rilevare, “partono dalla necessità di mettere al centro le questioni del lavoro e la Calabria ha grande fame di occupazione stabile e di qualità, in risposta all’imperante precariato, alla crescente disoccupazione e per sconfiggere il lavoro nero ed ogni altra forma di lavoro irregolare. Confermiamo queste come premesse necessarie e propedeutiche per rivendicare, per la Calabria, un piano del lavoro straordinario per assunzioni che diano risposte a donne e giovani, ponendosi in contrasto con il lavoro precario e allo stesso tempo applicando le regole dei C.C.N.L. e assicurando la corresponsione dei minimi salariali, fin troppe volte non rispettati. L’obbligo che nella nostra regione trovino precipua applicazione i contratti collettivi nazionali del lavoro, che ancora di più devono diventare definitivamente esigibili, e attraverso il ruolo della contrattazione vedere rafforzate tutele e garanzie in favore del lavoro”. Per la Cgil occorre “promuovere il lavoro in un contesto di programmazione delle attività industriali e produttive regolari e legali, in linea con la transizione energetica ed ambientale, che appunto favoriscano processi occupazionali, unitamente a sviluppo e crescita economica della Calabria”.