139 posti letto per 100mila abitanti, a fronte dei 245 della media calabrese e i 314 della media italiana sono l’elemento più rappresentativo della gravità della situazione per la Sanità nel territorio della Piana, come discusso il 28 maggio scorso nella Sala Consiliare del Comune di Palmi dove si è tenuta la presentazione del Piano per la Sanità del tavolo tematico di Azione a cui hanno partecipato l’Onorevole Nunzio Angiola, membro della Segreteria Nazionale di Azione e Responsabile per il Mezzogiorno, il segretario regionale di Azione Fabio Scionti, il Sindaco facente funzioni della Città Metropolitana Carmelo Versace, il Responsabile Regionale del Tavolo Tematico per la Sanità di Azione Salvatore Rino Scervo collegato in remoto da Roma, il Segretario di Azione per la Città Metropolitana di Reggio Calabria Michele Anselmo, il coordinatore del circolo Palmi in Azione Enrico Paratore, la Responsabile per l’Area Tirrenica di Azione Vittoria Denaro e, nel suo ruolo istituzionale di “padrone di casa”, il Sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio.
Davanti a una platea estremamente attenta, composta in maggioranza da operatori del settore sanitario a livello istituzionale e aziendale e dai rappresentanti della principale associazione attiva sul territorio per quanto riguarda i temi legati alla sanità, la Prosalus, Salvatore Rino Scervo ha snocciolato i dati che il tavolo tematico di cui è responsabile ha individuato, primo fra tutti il taglio del 30% dei posti letto nelle strutture ospedaliere dal 2010 al 2019, a fronte del mantenimento pressoché costante del numero di residenti in Calabria, il corrispondente aumento della mortalità da malattia su tutto il territorio regionale, la distribuzione dei presidi ospedalieri e dei servizi sanitari disponibili in Calabria. Da quest’ultima analisi emerge il dato più allarmante, sono solo due i centri di pronto soccorso pediatrico pienamente operativi su tutto il territorio regionale, uno a Cosenza e uno a Catanzaro. E in totale sono solo undici i centri di pronto soccorso operativi su tutto il territorio regionale.
“Bisogna valorizzare le strutture esistenti, sia pubbliche che private – ha affermato Salvatore Rino Scervo – dotandosi di strumenti per la diagnostica e le terapie e formando il personale medico e sanitario. Inoltre – ha aggiunto Scervo – bisogna ricorrere alla telemedicina e alle tecnologie abilitanti, per dare modo al piano per la Sanità regionale di poter ricorrere agli ospedali di comunità, strutture ospedaliere diffuse che possono avere fino a 20 posti letto, gestite interamente da personale infermieristico collegate telematicamente con i centri specialistici della regione. Infine – ha concluso Scervo – occorre che la Sanità Calabrese si doti di un centro di supervisione regionale in grado di classificare tutte le informazioni per dare la panoramica diffusa sulle patologie, i metodi di cura e gli effetti del servizio sanitario regionale”.
Il Piano, che individua anche gli strumenti economici a supporto che consistono in vari capitoli della Missione 6 del PNRR, è stato redatto dal Tavolo tematico per la Sanità di Azione, che opera sui territori individuando le tematiche di maggior impatto e studiandone i principi e gli effetti. “E’ questo il modo di fare politica di Azione – ha sottolineato il segretario regionale Fabio Scionti – che vuole puntare a tutti i livelli su merito e competenza”.