“La notizia delle minacce nei confronti del Procuratore Gratteri allarma e preoccupa. Le mafie hanno sempre utilizzato questi modi per mandare messaggi verso chi svolge bene il proprio lavoro. Riteniamo che il miglior modo di proteggere e non lasciare solo il Procuratore Gratteri ed i tanti magistrati esposti in prima linea sia quello di impegnarci di più tutti, agendo con corresponsabilità e coerenza, bandendo la logica della rassegnazione, dell’indifferenza e della delega”. E’ quanto si legge in una nota del Coordinamento regionale Libera Calabria. “Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al Procuratore Gratteri -prosegue la nota- nella certezza che non si farà intimidire e continuerà a portare avanti il suo impegno e la sua azione, aderendo, anche, alla manifestazione, dal titolo ‘La nostra ribellione, la sua scorta’, che si terrà venerdì 13 maggio alle ore 11,00 davanti alla Procura di Catanzaro. Un modo, inoltre, per non dimenticare, a trent’anni dalle stragi, chi ha sacrificato la propria vita contrastando le mafie e riaffermando la Stato di diritto e coloro i quali, quotidianamente, lottano contro mafie e corruzione”. Da oltre trent’anni Nicola Gratteri vive costantemente sotto scorta, con un livello di attenzione sempre crescente. Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, in pratica non ha mai avuto una vita privata “normale”. Nelle sue poche uscite pubbliche, ha sottolineato di non avere una vita sociale da tempo. Troppi i rischi segnalati da pentiti e collaboratori di giustizia, oppure emersi da intercettazioni e inchieste giudiziarie. L’ultima segnalazione era arrivata poco più di un anno fa, quando le auto blindate del noto magistrato sono state sostituite da Suv corazzati, con una sorveglianza rafforzata, percorsi pianificati con attenzione, dispositivo di protezione aumentato. Una scelta che fu adottata dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, fino alla decisione di annullare per alcuni mesi tutti gli incontri pubblici.