Carlo Tansi intende tenere i riflettori accesi sulla vicenda della discarica di Scalea che il presidente e fondatore di “Tesoro Calabria” considera un’autentica “bomba ecologica”. “Circa due mesi fa -scrive Tansi- ho pubblicamente denunciato le condizioni di gravissimo degrado in cui versa la discarica illegale di Piano dell’Acqua di Scalea, una bomba ecologica presente dall’inizio degli anni 2000 in un’area densamente abitata e vicinissima a coltivazioni agricole e aziende agrituristiche molto frequentate. Realizzata per volere di un politico del luogo, arrestato e condannato per reati gravi, la discarica è stata chiusa circa 15 anni fa, con ordine della Procura della Repubblica di Paola, per pesanti violazioni delle leggi ambientali. L’impianto si è saturato in pochissimo tempo, diventando la pattumiera di rifiuti altamente tossici, smaltiti illegalmente, del tirreno cosentino e, molto probabilmente, della terra dei fuochi in Campania. Oggi la discarica -scrive ancora Tansi- versa in condizioni di abbandono e degrado e rappresenta una bomba ecologica, che può rappresentare la causa dell’elevata incidenza di tumori e leucemie nella popolazione di una vasta area dell’Alto Tirreno cosentino. Il percolato, ad elevatissima tossicità, non è adeguatamente trattato e va a contaminare la sottostante città di Scalea attraverso un canale che attraversa in pieno l’abitato e scarica verso i sottostanti lidi balneari, dove contamina -aggiunge Tansi- anche ampi tratti di litorale frequentatissimi da bagnanti durante la stagione estiva”. Tansi nella sua denuncia evidenziava che nulla era stato fatto a distanza di quasi 10 anni dallo stanziamento dei 3 milioni di euro. “I fatti -scrive Tansi- mi davano, ahimè, ragione, visto che ho accertato che, ad oggi, tutte le amministrazioni comunali di Scalea che si sono succedute, non sono state capaci di produrre uno straccio di progetto necessario per accedere ai finanziamenti mirati alla messa in sicurezza della discarica e a scrivere la parola fine all’avvelenamento di quest’ampia area dell’alto Tirreno cosentino. A seguito della mia denuncia il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, mi ha espressamente richiesto una collaborazione -che mi sono impegnato a svolgere a titolo completamente gratuito- per accelerare l’iter di bonifica e del relativo finanziamento della discarica. Lo stesso giorno ho accolto favorevolmente l’invito del sindaco di Scalea chiedendo al sindaco di mettermi a disposizione l’intera documentazione progettuale e amministrativa – cosa basilare per poter fornire il mio contributo- per le verifiche tecniche del caso e solo nell’esclusivo interesse della salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica”. Ora Tansi denuncia il fatto che, nonostante le richieste inviate via Pec e le pubbliche promesse del sindaco Perrotta, il Comune di Scalea non gli ha messo a disposizione la documentazione e adombra il fatto che la disponibilità del sindaco sia stata solo di facciata. Per i motivi sopra indicati Tansi chiede “al sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, di farmi sapere se i suoi buoni propositi siano ancora validi, così come sia ancora valido il mio ruolo, a titolo gratuito, di collaboratore al progetto di risanamento della discarica di Piano dell’Acqua. Caro Sindaco, la salute e l’ambiente sono priorità che non dovrebbero far dormire la notte, ancor più del ciclo della depurazione. Certo Lei -conclude Tansi- non è da molto in carica, questo, però, non deve rappresentare un’esimente. Il tempo passa in fretta e siamo già a 18 mesi del suo mandato!”.