“Esprimiamo vivo apprezzamento nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, della Regione, dell’Arpacal e della Stazione zoologica Anton Dohrn, per l’operazione ‘Deep’, che ha portato alla luce una serie di reati ambientali, vere ferite aperte per il territorio, per le persone che lo abitano, per il turismo. Ci sono indagini in corso da parte delle Procure di Paola, Lamezia e Vibo e sicuramente questo percorso porterà a risultati rilevanti anche sul piano della prevenzione e della dissuasione”. E’ quanto afferma, in una nota, Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria. “L’operazione ‘Deep’, in cui hanno giocato un ruolo importante i Carabinieri Forestali, lo Squadrone eliportato Cacciatori e il Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro – prosegue Russo – rappresenta la dimostrazione che anche nel campo della tutela ambientale la collaborazione interistituzionale gioca un ruolo fondamentale. È importante tuttavia ribadire che sul piano politico-amministrativo la sfida per la creazione di un sistema integrato di depurazione e collettamento fognario rimane aperta e deve essere affrontata, perché fondamentale in tema di prevenzione. Perciò, la Cisl calabrese ripropone l’appello al Governo centrale, alla Regione e ai Sindaci per la costituzione di un Cis ‘Mare Pulito’, un Contratto istituzionale di sviluppo che permetta di agire in una visione strategica di programmazione, per realizzare progetti collegati che dotino i nostri territori delle infrastrutture necessarie”. “Si tratta, lo sottolineiamo ancora una volta di fronte ad una inspiegabile sordità istituzionale – prosegue Russo – di uno strumento utile a far convergere le esigenze del territorio e le opportunità di crescita, dunque quanto mai necessario per l’ambiente, per la salute e per il turismo, per affrontare in maniera coordinata e definitiva le criticità che mettono a rischio la fruizione piena degli 800 chilometri di coste calabresi; uno strumento la cui attuazione produrrebbe una ricaduta occupazionale molto significativa distribuita in tutti i Comuni, per una regione che chiede lavoro e non assistenzialismo. Quello dell’ambiente è in Calabria un tema delicato che tocca anche la necessità della costruzione, in tutto il nostro territorio, del ciclo integrato dei rifiuti: alla cattiva gestione, infatti, si aggiunge il rischio concreto delle infiltrazioni della criminalità. L’economia circolare e la valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti sono una delle priorità del Pnrr, che prevede investimenti aggiuntivi pari a 1,5 miliardi per l’adeguamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi impianti, in particolare al Sud, per la chiusura appunto del ciclo dei rifiuti e per il potenziamento della raccolta differenziata”. “Sono – sostiene il segretario generale della Cisl calabrese – problemi aperti che richiedono risposte decise e urgenti perché non basta la repressione dei reati ambientali, ma occorre anche prevenirli, con gli strumenti giusti”.