Nuova investigazione di Essere Animali in un allevamento di maiali destinati alla produzione di prosciutto DOP. Filmati maltrattamenti sugli animali e procedure illegali degli operatori, oltre che la presenza di centinaia di suinetti morti o lasciati in stato agonizzante, anche a causa della gestione inadeguata della struttura.
“Ancora un’investigazione che documenta gravi problematiche in un allevamento italiano, con ricadute sul benessere degli animali, ma anche possibili rischi per la salute pubblica. Solo negli ultimi due anni, il lavoro di inchiesta di Essere Animali ha portato alla denuncia di 9 allevamenti. Oramai è evidente che non si tratta di casi isolati. Il problema è strutturale, è necessaria una riforma estesa delle leggi sulla protezione degli animali utilizzati a scopo alimentare”, ha commentato Simone Montuschi, presidente di Essere Animali.
La nuova video investigazione documenta diffuse irregolarità rilevate in un allevamento di maiali situato nel comune di Sant’Angelo Lodigiano (LO). Si tratta di un allevamento destinato alla produzione di prosciutto DOP, come confermato dal fatto che i maiali allevati presentano un tatuaggio in entrambe le cosce posteriori, che li identifica come appartenenti a questo circuito.
Le immagini sono state filmate durante un’ispezione effettuata nell’allevamento dagli investigatori dell’organizzazione che, dopo aver appurato la presenza di condizioni critiche, dovute in particolare all’accumulo di centinaia di suinetti morti e smaltiti in modo irregolare, hanno scelto di attenzionare un capannone dell’azienda tramite il posizionamento di una telecamera nascosta.
Le immagini mostrano decine di secchi colmi di cadaveri di suinetti, lasciati sia di fronte alle scrofe in gabbia, sia all’esterno accanto alla cella frigorifera, quest’ultima non funzionante. Alcuni cadaveri sembravano abbandonati da tempo, essendo in putrefazione e ricoperti di larve, mentre quelli all’esterno potevano essere raggiunti da animali selvatici, in quanto l’allevamento è privo di recinzione. Filmato anche un cadavere di un maiale adulto lasciato all’aperto, appena fuori da capannoni. Ai sensi del Regolamento (CE) n. 1069/2009, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale, le carcasse non destinate al consumo umano sono considerate “sottoprodotti di origine animale”, devono essere conservate in idonee celle frigorifere e smaltite nel più breve tempo possibile tramite invio a impianti di incenerimento o co-incenerimento. Lo smaltimento illecito di carcasse animali può avere conseguenze di carattere ambientale, come la compromissione della qualità dell’aria o l’inquinamento delle falde acquifere, ma anche sanitario in quanto le carcasse, se abbandonate all’esterno, possono veicolare eventuali patologie agli animali selvatici.