LAMEZIA TERME. Un uomo di 38 anni, Domenico Chirico, di Lamezia Terme, è stato arrestato dai finanziari del gruppo cittadino, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. E’ accusato di estorsioni plurime aggravate dal metodo mafoso. Si tratta, secondo gli inquirenti, di un personaggio contiguo al clan della ‘ndrangheta dei Giampà, operante nella città calabrese. L’operazione che ha portato al suo arresto, denominata “Lucignolo, è scaturita da altri due filoni investigativi sulla ‘ndrangheta lametina, sfociata nelle operazioni “Medusa” e Perseo” che hanno decimato il clan Giampà. L’uomo si presentava nei locali pubblici cittadini pretendendo di consumare pasti e bevande senza pagare alla luce della sua appartenenza alla ‘ndrangheta. Le indagini che hanno portato all’arresto sono state avviate nel gennaio 1914, nell’ambito di altre inchieste connesse alle due maxioperazioni, quando gli inquirenti hanno appreso che Chirico, detto “u duru”, aveva malmenato il barman di una discoteca solo perchè gli aveva chiesto il pagamento di una bevanda consumata nel locale. Sia la titolare del locale che la vittima, secondo quanto riferito dagli inquirenti, avevano in un primo momento negato l’accaduto temendo ritorsioni, ma, incalzati, hanno alla fine raccontato tutto. Secondo quanto emerso dalle indagini di Dda e finanzieri, quello dell’arrestato era un modus operandi risalente almeno al 2005. L’uomo avrebbe sistematicamente beneficiato, da solo o con i suoi amici, di ingressi e consumazini gratuite in quasi tutti i locali nottorni di Lamezia Terme. Gli elementi raccolti dalla Guardia di Finanza hanno infine indotto la Procura distrettuale a chiedere e ottenere l’emissione da parte del Gip dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.