Sale la tensione al confine ucraino, il rischio di un’invasione delle truppe russe si fa ogni ora più concreta, malgrado il lavorìo diplomatico internazionale e i colloqui tra leader mondiali. Analisti di vari Paesi raccontano di una situazione di fatto già precipitata, malgrado le rassicurazioni di Mosca circa una non volontà del Cremlino di procedere sulla strada dell’aggressione militare. I mercati mondiali risentono di queste tensioni sempre crescenti, il prezzo del petrolio decolla e stabilisce record sui mercati asiatici. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato ieri a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Siamo pronti ad un dialogo molto serio con la Russia sui temi della sicurezza europea”, ha detto Olaf Scholz alla conferenza stampa. “Ci aspettiamo chiari passi per una de-escalation” da Mosca, ha aggiunto il cancelliere tedesco. “Stiamo lavorando con grande attenzione ad un pacchetto di sanzioni, insieme ai partner degli Stati Uniti così come nell’ambito Ue”, ha affermato ancora Scholz. “Nessuno potrà dubitare della determinazione della Germania e della Nato se vi dovesse essere un’invasione russa dell’Ucraina”. Una prospettiva, così il cancelliere, che “cerchiamo però di evitare per arrivare ad una de-escalation”. “Il corso strategico dell’Ucraina sull’adesione alla Nato rimane invariato”, ha intanto puntualizzato, in un tweet, il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, in un giorno in cui è affiorata la possibilita’ che l’Ucraina potrebbe rinunciare ad aderire alla Nato per scongiurare una guerra con la Russia. Dal canto suo l’ambasciatore russo presso l’Unione europea, Vladimir Chizhov, ha difeso il diritto del Cremlino di lanciare un “contrattacco” in Ucraina in risposta a una possibile provocazione. “Non invaderemo l’Ucraina a meno che non saremo provocati a farlo”, ha detto.