“L’efficienza del sistema giudiziario ha un’incidenza diretta sul buon andamento del sistema economico nazionale. Dalla durata dei processi civili e penali dipendono in buona misura l’attrattività degli investimenti, la vitalità delle imprese, il corretto funzionamento del mercato, in una parola la capacità del Paese di competere in una economia globalizzata. In questa ottica non esiste quindi una questione meridionale della Giustizia, esiste, però, la necessità di individuare e risolvere le specifiche criticità che incidono sull’efficienza della risposta giudiziaria al Sud nella direzione di un’armonizzazione della produttività e dei risultati”. Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, intervenuto in collegamento da remoto al convegno “A Sud della Giustizia”, organizzato dal Consiglio nazionale forense all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. “Esiste la necessità – ha aggiunto Ermini – di mettere a sistema le possibili cause e interferire sull’adeguatezza degli organici e sul tasso di scopertura, sulla riduzione del turn over sopra soglia, sulle carenze relative all’edilizia giudiziaria, sulle condizioni di lavoro degli operatori della giustizia, sull’incremento delle infrastrutture digitali, sulla migliore circolazione e conoscenza delle buone prassi e dei modelli organizzativi virtuosi sperimentati negli uffici giudiziari di tutti i distretti. I modelli organizzativi assumeranno tra l’altro particolare valenza – ha proseguito – per l’imminente messa a regime del nuovo ufficio per il processo, uno strumento strategico per il raggiungimento del grado di efficienza richiesto dagli obiettivi del Pnrr che richiede però innanzitutto un profondo cambio di mentalità nel magistrato”. Ermini ha anche parlato della necessità di rinnovarsi da parte della magistratura. “Spero che il Parlamento approvi in tempi assolutamente celeri la riforma del Csm perché la scadenza del prossimo Consiglio di sta avvicinando a grandi falcate”, ha affermato il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. “Ci aspettano tempi e anni straordinari -ha detto Ermini- siamo in attesa della riforma del Consiglio superiore e dell’ordinamento, che non è solo la legge elettorale, c’è bisogno di una riforma perché si segni la cesura tra un passato e un futuro e noi lo stiamo chiedendo da tanti anni”.