Tempo di elezioni provinciali in Calabria. Il 18 dicembre quattro province – Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia – andranno al voto per il rinnovo dei rispettivi Consigli, e in un caso, quello di Crotone, anche per il rinnovo del presidente dell’ente intermedio. Nei giorni scorsi sono state ufficialmente presentate le liste dei candidati a queste elezioni di secondo livello: in base alla riforma Delrio del 2014 a votare ed essere votati alle Provinciali possono essere soltanto sindaci e consiglieri comunali del territorio.
Al netto di questo meccanismo elettorale, comunque, le elezioni rappresentano un importante test politico in Calabria, perché cadono a distanza di poco più di due mesi dalle regionali che hanno decretato il trionfo del centrodestra guidato da Roberto Occhiuto e possono avere un impatto sugli attuali equilibri tra gli schieramenti e all’interno degli stessi schieramenti di centrodestra e di centrosinistra, anche se, a parte pochissime eccezioni, in generale non sono state presentate liste con simboli di partito. Occhi puntati in primo luogo sulle elezioni provinciali di Crotone, nelle quali la sfida più importante è quella per la presidenza.
A duellare saranno il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, espressione del centrosinistra, e il sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrari, espressione del centrodestra. Cinque le liste al Consiglio provinciale di Crotone, per un totale di 35 candidati: a sostegno di Voce due liste (“Per la Città” e “Per il Territorio”), così come due sono le liste a sostegno di Ferrari (“Ripartiamo con Ferrari presidente” e “Provincia Futura”), inoltre in corsa c’è una quinta lista (“Crotone Protagonista”) che non esprime nessun candidato presidente.
Diverso il quadro per la Provincia di Catanzaro, con ben 6 liste e 51 candidati al Consiglio: il centrodestra si è diviso in cinque liste (“Coraggio Italia”, “La Provincia ci Lega”, “Centrodestra e la Provincia di Catanzaro”, “Noi in Provincia”, “Venti da Sud Provincia di Catanzaro”) riconducibili ai vari big del territorio, che – secondo gli analisti politici – non sono riusciti a fare sintesi e quindi di fatto daranno vita a una “conta” interna alla coalizione, invece una sola lista – “Progressisti per la Provincia di Catanzaro” – per un centrosinistra che in questo caso è riuscito a fare sintesi allestendo un’aggregazione ritenuta competitiva degli addetti ai lavori.
Due dati significativi vanno segnalati con riferimento alle provinciali di Catanzaro: l’assenza di candidati espressione del Consiglio comunale di Catanzaro, dovuta al fatto che nel 2022 nel capoluogo di regione si voterà per le amministrative, e la presenza di candidati espressione del Consiglio comunale di Lamezia Terme, quarta città della Calabria per numero di abitanti, che, dopo la ripetizione del voto in alcune sezioni a seguito di irregolarità nelle operazioni di scrutinio, si è di nuovo ricostituito e dunque torna sulla scena politica provinciale dopo alcuni anni.
A Cosenza, invece, in lizza ci saranno cinque liste con 72 candidati al Consiglio provinciale: tre le liste per il centrodestra, “Azzurra”, che ricomprende candidati di Forza Italia e Udc, “Ad Maiora”, frutto di un’intesa tra Lega e Fratelli d’Italia, e “Italia del Meridione”, mentre per il centrosinistra corrono due liste, “Provincia democratica” e “Insieme per la Provincia”. Tre infine le liste di candidati al Consiglio provinciale di Vibo Valentia: due per il centrodestra, “Coraggio Italia” e “Forza Italia”, e una per il centrosinistra e per l’alleanza Pd-M5S, “La Provincia del Futuro”.