Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ricorda, “con dolore e rabbia, il dramma ininterrotto dei migranti, dal Mediterraneo ai Balcani e all’Europa dell’Est, con la morte atroce, per il freddo, ieri di un bambino di un anno, al confine, tra la Bielorussia e la Polonia” e rivolge un appello al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, chiedendogli di “intervenire per sbloccare il finanziamento regionale (già previsto e approvato da diverso tempo) che, a causa anche della pandemia, è fermo da due anni in un cassetto della Cittadella, per poter riprendere e ultimare, a Tarsia, i lavori per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, la più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione, che il mondo conosce, apprezza e aspetta”.
“Caro Roberto – scrive Corbelli, in una nota con riferimento alle ultime uscite di Occhiuto a favore del lockdown per i non vaccinati, anche in Calabria, se si dovesse arrivare alla zona arancione – anziché pensare a chiudere in casa i calabresi (non vaccinati!), come vorrebbero fare alcuni tuoi colleghi talebani, sblocca, per favore, il finanziamento regionale, già previsto e fermo da due anni, in un cassetto della Regione, per poter ultimare la grande opera umanitaria del Cimitero internazionale dei Migranti. Sono oltre 8 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 che lotto ininterrottamente, con il sostegno del sindaco Roberto Ameruso e del comune di Tarsia, per realizzare questa grande opera di civiltà, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi e dell’immigrazione e cancellare così quella disumanità di quei poveri corpi (uomini, donne e bambini), quasi tutti senza nome e senza volto, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per i loro familiari dei lontani Paesi del Mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera, afferma Corbelli.