Luci viola da ieri illuminano la facciata dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, per celebrare la Giornata mondiale della prematurità (World Prematurity Day), dedicata ai bimbi che nascono prima della 37ª settimana di età gestazionale. Ogni anno, in Italia, sono più di 30.000. I reparti di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del nosocomio cosentino hanno promosso iniziative di sensibilizzazione sui nati prematuri. Ad un incontro questa mattina erano presenti anche tante mamme e papà, uno vestito anche da Iron Man. Ma i supereroi, è stato detto, sono i bimbi che riescono a farcela. “Loro dimostrano di avere una grande capacità di sopravvivenza, sono i neonati che noi chiamiamo “i nostri guerrieri” – dice all’AGI Gianfranco Scarpelli, direttore dei reparti di Neonatologia e T.I.N. dell’Annunziata – e in questa giornata ricordiamo anche la necessità che i genitori possano entrare nelle terapie intensive neonatali 24 ore su 24, come raccomanda anche la Società Italiana di neonatologia, e come noi già facciamo, perché la loro presenza ha un ruolo importante nel percorso terapeutico”.
“Il fenomeno dei prematuri aumenta, perché aumentano le gravidanze a rischio, probabilmente perché aumenta l’età delle donne che affrontano una gravidanza – ha detto Scarpelli – e nell’ultimo anno abbiamo anche riscontrato un aumento delle nascite premature, nonostante un calo della natalità del 10%”. “I neonati prematuri prima avevano, purtroppo, un’alta mortalità, anche del 99 percento, ma adesso – afferma Scarpelli – con i neonati al di sotto del chilo e mezzo abbiamo una sopravvivenza del 95 percento, tranne per i casi legati a problemi malformativi che, purtroppo, poi non hanno esito favorevole”.