CATANZARO/ Cinque persone sono state arrestate stamane dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, supportata in fase esecutiva dal Reparto Prevenzione Crimine “Calabria”, con le accuse, ipotizzate a vario titolo, di estorsione, continuata e aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione, diversi episodi di furto con violenza e travisamenti, tentato furto in abitazione, perpetrati ai danni di un imprenditore di Catanzaro e della sua impresa edile. Uno dei cinque indagati è destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli altri 4 sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.
– L’ordinanza di applicazione di misure cautelari è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e scaturisce dagli approfondimenti investigativi svolti dalla Squadra Mobile su una lunga serie di episodi delittuosi commessi ai danni di un imprenditore di Catanzaro e della sua impresa operante nel commercio di materiali edili e specializzata nella costruzione di edifici e ristrutturazione di immobili di medie e grandi dimensioni.L’attività investigativa, svolta mediante attività di osservazione e pedinamenti di tipo tradizionale e supportata da attività tecniche, ha permesso di ricostruire, uno scenario più ampio rispetto a quella che appariva dai singoli reati contro il patrimonio. E’ emersa, infatti, la condizione di assoggettamento della vittima, vissuta con una sorta di rassegnazione naturale rispetto all’agire degli indagati che nel tempo erano riusciti ad imporre all’impresa una sorta di guardiania al cessare della quale ha avuto inizio una serie di furti e condotte vessatorie nei confronti della vittima, secondo le classiche logiche e dinamiche estorsive di stampo mafioso a cui, nel tempo, il predetto imprenditore è stato obbligato a sottostare.
In un’occasione si era verificato di materiale edile di proprietà dell’azienda, poi rinvenuto da personale della squadra mobile in una zona di folta boscaglia, e nel periodo successivo, tra maggio e luglio del 2020, si verificarono ben tre episodi di tentativo di furto, anche con danneggiamento, sia nell’azienda sia nel’abitazione dell’imprenditore. In quest’ultimo caso l’attività di indagine ha consentito di ricostruire le fasi organizzative dell’evento programmato e ciò ha permesso di evitare che il reato fosse consumato grazie ad interventi mirati della squadra mobile. Gli atti delittuosi, preceduti da uno o più sopralluoghi degli indagati, rappresenterebbero solo l’epilogo di un’ampia vicenda estorsiva subita passivamente dalla vittima per un lungo periodo, in cambio della “tranquillità ambientale”. I destinatari delle misure cautelari sono Cosimo Passalacqua di 64 anni, detto “u Toscanu”; Luca Veneziano, 34 anni; Cosimo Berlingieri di 49 anni; Enzo Abbruzzese di 47, Gianluca Passalacqua di 35, tutti di Catanzaro. Si tratta di esponenti della comunità rom cittadina, spesso al centro delle dinamiche criminali del capoluogo calabrese.