ROMA. “Il vasto sistema di corruzione sportiva svelato dall’indagine della Squadra mobile di Catanzaro e dallo Sco della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Catanzaro, è un’impressionante conferma della forza intimidatrice della ‘ndrangheta e della sua capacità di inquinare in profondità anche il mondo del calcio”. Ad affermarlo è Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia. “La presa della criminalità organizzata su questo settore, così popolare e di massa in cui ruotano fortissimi interessi economici – ricorda Bindi – non può essere più minimizzata, come fenomeno locale o episodico. Le decine di arresti di oggi, la mole di indagati e la ramificazione su tutto il territorio nazionale di un sistema fraudolento ci dicono che si sta superando ogni livello di guardia”. “Non si può aspettare la prossima inchiesta per mettere mano ai correttivi necessari – continua la presidente dell’Antimafia -: dalle scommesse, estese alle serie minori e possibili anche per i tesserati, alla trasparenza dei bilanci fino all’efficacia della giustizia sportiva. Occorre liberare il calcio dal malaffare con risposte immediate e più rigorose, ma c’è anche da chiedersi se i vertici della Figc e le leghe delle squadre sono davvero all’altezza di questa sfida”. “Un ringraziamento particolare – conclude Bindi – alla Polizia di Stato e alla magistratura di Catanzaro per l’abnegazione e la grande professionalità dimostrate anche in questa complessa operazione, malgrado la cronica carenza negli organici e nei mezzi a disposizione”.