Volano gli stracci tra Ernesto Magorno, senatore di Italia Viva, e Stefano Graziano, commissario del Pd calabrese. La miccia è stata accesa da una dichiarazione di Magorno su Francesco Boccia: “In queste ore è tornato a parlare il capo della ‘banda dei falsari’, Francesco Boccia. Si tratta dell’uomo mandato da Roma che ha gettato da una rupe il Pd; con le sue mosse ha distrutto profili importanti che potevano rappresentare una buona figura di candidato a Presidente, basti ricordare la vicenda legata all’apprezzato Nicola Irto”., aveva affermato Magorno. Italia Viva, nei giorni scorsi, ha annunciato il suo disimpegno in aperta polemica con il centrosinistra, per cui non presenterà né liste né candidati. “Boccia -ha detto ancora Magorno- richiama alla mente la famosissima scena del film ‘Gli Onorevoli’ quando il grande Totò dal balcone del condominio grida Vota Antonio. Questa non è politica è avanspettacolo, e noi non partecipiamo alle recite che servono solo ad assicurare l’elezione di pochi consiglieri regionali che siederanno nei banchi dell’opposizione”. Dura la replica di Graziano, evidentemente anche su incarico di Boccia. “Ernesto Magorno siede in Senato con i voti degli elettori del Partito Democratico della Calabria a cui ha rubato la rappresentanza e non pago di ciò azzarda una prosopopea ridicola oltre che vergognosa a cui i calabresi sapranno dare risposta a tempo debito”, ha affermato Stefano Graziano, com- missario del Partito Democratico della Calabria a margine di una iniziativa con Piero De Luca, in queste ore in Calabria a sostegno di Amalia Bruni. “La verità -ha proseguito- è che Magorno in Calabria non si schiera perché teme la performance, un politico dalle mille facce che a queste regionali voterà a destra pur sedendo in Parlamento tra i banchi della sinistra e con i voti della sinistra. L’elezione di Amalia Bruni alla guida della Regione Calabria spazzerà via questo modo di fare politica, la trasparenza nelle scelte e nelle battaglie a cui dare sostegno sarà per noi una priorità. Sempre”. Non si è fatta attendere la controreplica di Magorno: “Il commissario del Pd calabrese, Stefano Graziano, ha tuonato contro la mia persona -ha detto Magorno-. E’ curioso prendere lezioni da un plurisconfitto e ‘plurifalsario’. Gli elettori calabresi -ha chiosato Magorno- sono intelligenti e sanno distinguere l’oro dal piombo. A Graziano rivolgo un invito: tornatene da dove sei arrivato”.