Arriverà mercoledì il responso della commissione antimafia sulle liste di candidati sottoposte al vaglio dell’organismo parlamentare in vista delle elezioni amministrative nazionali e regionali della Calabria fissate per il 3 e il 4 ottobre prossimo. Dalla Calabria, in particolare, sono state trasmesse alla commissione appena 11 liste. Compito dei commissari dell’Antimafia, come richiesto da alcune forze politiche, è quello di far scattare l’allarme in ordine alla possibile presenza di personaggi “impresentabili” perché sottoposti a procedimenti giudiziari o, più semplicemente, perché sospettati di contiguità alla criminalità organizzata e comune. Secondo indiscrezioni, sarebbero almeno sette i nominativi di aspiranti consiglieri regionali calabresi su cui scatterebbe la censura della commissione. Non si tratta di una bocciatura vincolante per i partiti e i movimenti di cui gli “impresentabili” sono espressione, ma è evidente che il parere peserà davanti all’opinione pubblica.
Le liste trasmesse alla commissione sono state 1.128, per un totale di 100.000 candidati. Passandole ai raggi X, i parlamentari membri dell’organismo hanno individuato diverse anomalie, come la presenza degli stessi nominativi in più liste o di persone vicine a personaggi non candidabili, ma comunque in grado di riversare i loro consensi su parenti e affini. Circostanze, queste, ampiamente previste dai più acuti osservatori dei processi elettorali. Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, nei giorni scorsi, aveva definito l’iniziativa di trasmettere le liste all’Antimafia uno “specchietto per le allodole” proprio in ragione dei tanti accorgimenti che si possono adottare per aggirare il problema.