I consumi di beni durevoli, nel 2020, hanno subito, in Calabria, una perdita di 103 milioni di euro, passando da 1,481 miliardi a 1,378 miliardi con un calo del 7%. Lo rileva l’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia. “Sulla dinamica negativa – si legge nello studio – impatta, in particolare, la performance del mercato dell’automobile, quello più consistente per volume di spesa: il segmento del nuovo ha visto sfumare il 12,9% con una flessione di 42 milioni (da 329 a 287) e quello dell’usato è diminuito del 10,9% con un decremento di 41 milioni (da 377 a 336). Anche il comparto dei mobili, che rappresenta il 23,2% dei consumi totali, è in forte contrazione: -11,2% per un valore complessivo di 319 milioni”.
In caduta anche la telefonia: -5,2% a quota 145 milioni. “Nell’anno della pandemia – si legge – risultano in espansione i settori legati alla trasformazione tecnologica della casa: +2,7% per l’elettronica di consumo (58 milioni complessivi), +4,5% per gli elettrodomestici (137 milioni) e, soprattutto, +34,9% per l’information technology (68 milioni) grazie al traino di smart working e Dad”. Il rialzo è sensibile anche per i motoveicoli: la diffidenza verso il trasporto pubblico e il bisogno di ricorrere ad un mezzo proprio per gli spostamenti urbani in sicurezza hanno spinto il mercato a 28 milioni con un balzo del +15,3%. Il responsabile dell’Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi, commenta: «Le famiglie calabresi hanno speso in media 1.686 euro in beni durevoli, risultato che colloca la regione all’ultimo posto nella graduatoria italiana, ampiamente al di sotto dei 2.348 euro del dato nazionale. Il reddito pro capite in Calabria segnala una dinamica recessiva del 2% più grave rispetto sia a quella del Mezzogiorno (-1,1%) che a quella nazionale (-1,8%). Con 13.474 euro il Pil per abitante rimane il più basso del Paese».
Bardazzi, inoltre, sottolinea: «Le province con una dinamica migliore rispetto alla media regionale sono Cosenza (-5,7%) e Catanzaro (-6,9%); fanno peggio, invece, Reggio Calabria (-7,5%), Crotone (-8,8%) e Vibo Valentia (-9,2%). Sul fronte della spesa familiare destinata a beni durevoli, Catanzaro (1.762 euro per famiglia) e Reggio Calabria (1.753) sono le province in cui l’indicatore ha raggiunto livelli relativamente più elevati; seguono Vibo Valentia (1.728), Cosenza (1.656) e Crotone, che, con appena 1.404 euro per famiglia, si colloca all’ultimo posto nella graduatoria di tutte le province italiane».
Il reddito pro capite dei cittadini della provincia di Cosenza è scivolato a 12.940 euro con un’erosione del 2,2%. Nel 2020 i cosentini hanno acquistato beni durevoli per un valore complessivo di 510 milioni (ovvero 1.656 euro per famiglia) con una perdita di 31 milioni rispetto all’anno precedente, come emerge dall’Osservatorio Findomestic. Per le auto nuove sono stati spesi 101 milioni (-10,1%), cifra comunque inferiore ai 120 milioni destinati alle auto usate (-10,1%). Il fatturato dei motoveicoli, al contrario, è salito a 12 milioni con un incremento del 17,1%. Tra i beni per la casa, l’IT ha conosciuto una crescita del 36,8% toccando i 27 milioni, gli elettrodomestici sono aumentati del 4,7% a quota 52 milioni e l’elettronica di consumo ha sperimentato un’espansione del 4% per un mercato da 22 milioni. Segno negativo, invece, per la telefonia (-5% a 54 milioni) e per i mobili (-11% per 122 milioni). Nel 2020 il reddito pro capite dei reggini ha subito una contrazione dell’1,9%, slittando a 13.842 euro.
I dati dell’Osservatorio Findomestic dimostrano che la spesa per i beni durevoli in provincia di Reggio Calabria è arretrata del 7,5% scendendo a 390 milioni, pari a 1.753 euro per famiglia. La parte del leone è toccata all’IT grazie ad un’accelerazione del 35,7% che ha spinto il mercato a quota 19 milioni. Bene anche le vendite di elettrodomestici (+5,7% per 38 milioni) ed elettronica di consumo (+2,5% per 17 milioni). Tra i flop figurano il comparto dei mobili (-11,5% per 89 milioni complessivi) e quello della telefonia (-5,3% per 42 milioni). Negativo l’andamento del settore dell’automobile: -14,4% per il nuovo con una spesa di 80 milioni e -11,6% per le auto usate con un giro d’affari di 96 milioni.
Anche nella provincia di Catanzaro, come nel resto della regione, è stata impennata di vendite per i motoveicoli con una crescita dell’11,3% per un fatturato di 9 milioni. Il decremento del 2,1% ha portato il reddito pro capite dei catanzaresi a 15.380 euro, comunque il valore più elevato nel quadro regionale. Il giro d’affari dei beni durevoli in provincia di Catanzaro nel 2020 è stato di 266 milioni (1.762 euro a famiglia) con una perdita del 6,9%. Particolarmente negativo, come attesta l’Osservatorio Findomestic, l’andamento di mercato delle auto usate: -11,5% per 70 milioni in tutto. Il rosso è relativo per le auto nuove: il -9%, con caduta a quota 62 milioni, rappresenta il risultato meno pesante nel contesto della Calabria e l’ottavo nell’intero Stivale. Nell’ambito dei motori, è in netta controtendenza l’andamento dei motoveicoli: il +23,5% per 5 milioni complessivi vale il novo posto nella graduatoria delle province italiane.
Tra i beni per la casa, sono gravi le perdite nel comparto dei mobili, che non è andato oltre i 56 milioni (-11,9%). Al contrario, hanno preso il volo gli acquisti in IT (+32,5% per 12 milioni totali). Segno ‘più’ anche per elettronica di consumo (+0,8% per 10 milioni) e elettrodomestici (+2,7% per 24 milioni). In sofferenza, infine, la telefonia con un -5% che ha fatto regredire il mercato provinciale a 27 milioni. Con un reddito pro capite in decrescita del 2,2% a 12.400 euro, la provincia di Vibo Valentia lo scorso anno ha speso in beni durevoli 112 milioni di euro (-9,2%, la flessione più ampia della Calabria), vale a dire 1.728 euro a famiglia, come risulta dai numeri dell’Osservatorio Findomestic.
Il calo più pesante – sia in valore assoluto che in termini percentuali – è quello relativo agli acquisti di auto nuove: da 33 a 26 milioni per un crollo del -21,1%. Bilancio in rosso anche per le auto usate, che fanno segnare -9,2% precipitando a 25 milioni. Nel quadro del mercato dei motori, risultano più contenute le perdite per i motoveicoli: -4,1% per un solo milione. Si tratta, però, dell’unico segno ‘meno’ per le due ruote nella cornice regionale. Le famiglie di Vibo Valentia hanno tagliato le spese per mobili e telefonia, comparti calati rispettivamente del -10,2% (27 milioni) e del -5,1% (12 milioni). Per la provincia vale il trend rilevato negli altri territori della Calabria e, più in generale, del Paese: a crescere nel 2020 sono stati i beni tecnologici, con il boom di IT (32,9%, 5 milioni) e i buoni risultati di elettronica di consumo (+0,4%, 5 milioni) ed elettrodomestici (+4,1%, 11 milioni).
Crotone è la provincia con il reddito pro capite minore dell’intero Stivale: 11.527 euro, in flessione dell’1,6% nel 2020. Le famiglie del territorio, come emerge dall’Osservatorio Findomestic, hanno concentrato in beni durevoli una spesa di 100 milioni, con un passivo dell’8,8% rispetto all’anno precedente e un budget medio familiare di 1.404 euro.
Anche a Crotone (come nel resto della regione e del Paese) il mercato delle auto ha patito un vero e proprio tracollo: -21,4% (96esimo posto tra le province italiane) per un valore complessivo di 17 milioni nel segmento del nuovo e -11,8% per 25 milioni totali in quello dell’usato. Sul fronte dei motoveicoli, al contrario, il fatturato ha raggiunto il milione euro grazie ad una crescita record del 25,1%. Il segno ‘più’ brilla nel panorama dei beni per la casa, con l’esplosione dell’IT (+30,6% per 5 milioni) e la crescita di elettrodomestici (+3,6% per 11 milioni) ed elettronica di consumo (+4,2% per 4 milioni). Sono diminuiti, infine, gli acquisiti di mobili (-10,6%, 26 milioni) e di prodotti di telefonia (-6%, 11 milioni).