Oggi, martedì 13 luglio, un gruppo di allevatori calabresi ha manifestato davanti alla Cittadella regionale a Catanzaro per sensibilizzare le istituzioni, dopo una ventennale battaglia, circa le enormi difficoltà della zootecnia calabrese allo stato brado, oramai in via di estinzione.
Gli allevatori chiedono perchè non sia stata attuata la Direttiva Comunitaria del 15 luglio 2002 che autorizza i vaccini contro la brucellosi bovina. Quali interessi dietro una decisione della Commissione Europea disattesa in Italia dal Ministero della Sanità? Perché la sanità veterinaria italiana non ha mai voluto tali vaccini e i diversi Commissari della sanità calabrese che si sono susseguiti (nominati dal Ministero) hanno fatto sempre orecchie da mercante? Troppi interessi economici per la zooprofilassi, secondo gli allevatori. Difatti, ogni vaccino costa solo 2,50 euro a fronte delle 450,00 euro di prelievo a capo.
“Le Regioni erano le uniche a poter e dover chiedere che la suddetta direttiva venisse attuata, ma la Regione Calabria non è mai riuscita ad interloquire e risolvere questo problema ventennale per immunizzare i capi sani. Si è preferito continuare a mettere in difficoltà gli allevatori calabresi, peraltro ormai in via di estinzione. Le uniche soluzioni trovate sono state quelle della quarantena e dei sequestri delle mandrie, costringendo centinaia di allevatori calabresi a chiudere le proprie aziende” ha sostenuto in rappresentanza dei manifestanti l’avvocato Michela Mazza (foto) al microfono di RTC, che nella giornata di domani dedicherà ampio spazio alla manifestazione odierna nei notiziari delle ore 20,30/22,30/23,30 .