“L’istituzione di una commissione con il compito di esportare nei distretti giudiziari del Sud Italia la ‘buone pratiche’ formatesi negli uffici giudiziari del Centro-Nord è priva di ogni ragionevole motivazione e ha il solo effetto di mortificare l’impegno di magistrati impegnati in contesti delicati, che riescono ad ottenere risultati straordinari nonostante le croniche carenze di organici e mezzi”. E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, segretario della Commissione parlamentare antimafia, commentando il decreto interministeriale varato dai ministri Cartabia e Carfagna. “Concordo con i magistrati del Sud – continua Wanda Ferro – che giudicano l’istituzione della commissione una scelta offensiva della dignità, della professionalità e della dedizione al lavoro svolto quotidianamente negli uffici giudiziari. I magistrati meridionali vengono quasi etichettati come i responsabili delle disfunzioni e dei ritardi della giustizia, che sono invece imputabili a decenni di risposte mancate da parte dei governi nazionali. I magistrati dei distretti del Sud – anche nel corso delle audizioni della Commissione antimafia – continuano a chiedere personale, mezzi, strutture adeguate per ospitare i processi”.
Nominare una commissione di studio, secondo Ferro, “vuol dire solo non volere affrontare i problemi in maniera risolutiva. Quanto a buone pratiche, l’esperienza accumulata dai magistrati del Sud, soprattutto in materia di contrasto alle organizzazioni criminali, rappresenta un modello da seguire in tutta Europa e nel mondo, come attestato ad esempio dalle missioni in Calabria dei vertici operativi dell’Interpol e dell’Fbi. E ancora, per restare in Calabria – continua – posso ricordare la realizzazione in tempi brevissimi a Lamezia Terme della più grande aula bunker del Sud Italia, che sta già ospitando processi con centinaia di imputati, e la prossima ultimazione dei nuovi uffici della Procura di Catanzaro: segno che non c’è carenza di capacità organizzativa, ma è decisiva la volontà politica, a Roma, di dare risposte alle richieste provenienti dai territori. Chiedo quindi ai ministri Cartabia e Carfagna – conclude – di revocare un decreto che dimostra solo una grave sottovalutazione delle capacità professionali e organizzative dei magistrati che operano negli uffici giudiziari del Mezzogiorno”.