Si è svolta a Catanzaro la conferenza stampa per illustrare i particolari dell’Operazione “Anteo” con cui personale del Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 30 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, tentata e consumata, anche con l’aggravante mafiosa, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine e da guerra, detenzione di materiali esplodenti e furto. L’attività di indagine diretta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Soverato a partire dal marzo 2017, ha consentito di individuare una specifica organizzazione dedita al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish, marjuana, metadone nonché eroina, anche nella forma del c.d. cobret, nel basso Ionio-catanzarese, con il suo centro nevralgico nell’entroterra dell’area del soveratese, in particolare nel comprensorio di Chiaravalle e comuni limitrofi e con proiezioni nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Durante l’incontro con la stampa il procuratore di Catanzaro, amaro è stato il commento di Nicola Gratteri, il quale ha affermato: “Vendevano droga senza scrupolo a giovani e minorenni, addirittura anche davanti al SERT. E’ come dare una scatola di cioccolatini ad un diabetico. Devo ringraziare l’operato dei Carabinieri che hanno contrastato anche il traffico al dettaglio. Quello della tossicodipendenza resta un dramma”.
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