Nel 2020 la Calabria si è classificata al 21/mo posto tra le regioni italiane per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare. Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index” – indicatore sintetico di misurazione delle performance dei territori in termini di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione – realizzato da “Welfare, Italia”, think tank nato su iniziativa di Unipol gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti. Dal calcolo dei parametri, secondo quanto riferisce una nota, è emerso che la Calabria è ultima, tra le regioni, per spesa in interventi e servizi sociali pro capite (22 euro rispetto alla media italiana di 125 euro) e per contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza in % del Pil regionale. Basso anche il contributo medio alle forme di previdenza complementare: 1.750 euro contro un valore nazionale di 2.350 euro, al 18/mo posto in Italia. Inoltre, è al penultimo posto per spesa sanitaria pubblica pro capite (1.820 euro contro i 1.979 euro di media italiana) e per spesa sanitaria privata pro capite (312 euro a fronte della media italiana di 557 euro). Si conferma un trend registrato in molte regioni: dove sono maggiori le risorse pubbliche a disposizione del welfare maggiori sono anche le risorse private disponibili. Superiori alla media nazionale sono invece le risorse destinate ad altre voci del welfare. La Calabria risulta al primo posto per spesa pubblica per consumi finali per l’istruzione e la formazione in % del Pil regionale con il 6,3% (dato nazionale 3,3% ed è 3° per spesa in reddito di cittadinanza su popolazione regionale (24,4 euro pro-capite nel 2020 contro un valore nazionale di 8,5 euro pro-capite). Dal punto di vista degli indicatori strutturali, sempre secondo quanto contenuto nella nota, l’Indice Meridiano Sanità colloca la regione al 20/mo posto per stato di salute della popolazione ed al 17/mo per efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria. Inoltre, in termini di occupazione la Calabria risulta la regione con il più alto tasso di disoccupazione in assoluto tra la popolazione con più di 15 anni (21% a fronte del tasso nazionale dell’8,6%) e si classifica in 19/ma posizione sia per giovani Neet, che non studiano né lavorano, sulla popolazione tra 15 e 34 anni (37% contro un valore nazionale di 16,8%), sia per cittadini inattivi sulla popolazione in età lavorativa con più di 34 anni 69% contro un valore nazionale di 41%).