Legambiente dice no all’inclusione del ponte sullo Stretto nel Recovery plan e e nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, e l’ha ribadito anche al presidente del consiglio Mario Draghi. “Servono per la Sicilia e la Calabria opere e infrastrutture civili e utili per chi si vuole spostare, soprattutto treni e ferrovie”, spiegano in una nota congiunta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Gianfranco Zanna e Anna Parretta, rispettivamenti presidenti di Legambiente Sicilia e Calabria. “Nelle due regioni – aggiungono – è necessario colmare il gap esistente, realizzando opere ed infrastrutture che colleghino, in maniera ambientalmente sostenibile, le due Regioni del Sud sia al loro interno che al resto d’Italia a partire dalla modernizzazione e dal potenziamento della rete ferroviaria”. “Tra l’altro, i tanti soloni che urlano sì al ponte hanno anche una vaga idea dei costi di gestione di quest’opera e della conseguente tariffa che servirà per attraversarlo? Al di là della fattibilità tecnica dell’opera – concludono – non occorre dimenticare che il ponte o il tunnel dovrebbero essere costruiti in una zona ad alto rischio geotettonico e sismico e che sotto il profilo ambientale si metterebbe a rischio la conservazione di ambienti marini, costieri ed umidi di eccezionale bellezza. I soldi che arriveranno dall’Europa devono essere spesi bene e meglio”.