Hanno rivolto un appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al Ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Regione Calabria Nino Spirlì e al commissario ad acta per Sanità in Calabria, Guido Longo, il presidente del Cda del Sant’Anna Hospital Gianni Parisi e il direttore sanitario Soccorso Capomolla nel tentativo estremo di capire “le motivazioni di una crisi che appare irreversibile” che da oltre un mese blocca le attività del Centro di cardiochirurgia di Catanzaro. Nell’appello rivolto anche al al viceministro Pierpaolo Sileri, a Francesco Bevere direttore generale Dipartimento Salute, alla struttura cmmissariale dell’Asp di Catanzaro Luisa Latella, Carmelo Musolino e Salvatore Gullì, al direttore sanitario Ilario Lazzaro e a tutta la deputazione parlamentare calabrese si rileva che “permane il blocco delle attività a causa della mancanza di liquidità conseguente ai mancati ristori delle prestazioni legittimamente ed appropriatamente erogate per il 2020”. “Nessuna comunicazione istituzionale è pervenuta alla Direzione – è detto ancora nel testo dell’appello – dopo la sentenza del Tar Calabria. In questo mese di inattività, circa 300 procedure sono state bloccate condizionando un aumento della mobilità passiva e disagio al caregivers. Nonostante siano state ottemperate tutte le prescrizioni richieste delle competenti commissioni, e nonostante siano state effettuate decine di richieste di incontro, a tutt’oggi assistiamo a riunioni della struttura commissariale con i sindacati, evitando ogni confronto con il nuovo consiglio di amministrazione dell’azienda”. “Per tali ragioni, con la deferenza che è suggerita dall’autorevolezza delle vostre funzioni – sottolineano i vertici del Sant’Anna – facciamo pubblico appello per urgente incontro ‘istituzionale’ al fine di poter praticare un confronto sulle motivazioni che stanno alimentando la crisi irreversibile del Sant’Anna Hospital”.