La Basilicata, congiuntamente alle regioni Umbria, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ha presentato un dettagliato documento, che sarà portato all’attenzione della prossima Conferenza dei Presidenti delle Regioni, nel quale vengono chiaramente argomentate le ragioni che inducono a confermare, anche per questo prolungamento della programmazione 2014/2020 del Psr, il riparto delle risorse in base ai criteri storici. Ferma opposizione alla nuova ipotesi di riparto delle risorse finanziarie per il prolungamento del PSR 21/22 e che vedrebbero la Basilicata penalizzata è stata dichiarata dall’assessore regionale Francesco Fanelli nel corso della riunione della Commissione Politiche Agricole. “Pur rispettando le legittime argomentazioni di tutti – ha dichiarato Fanelli – non è accettabile per la Basilicata sottoscrivere una proposta, avanzata da un nutrito numero di regioni del centro-nord, che stravolge completamente i principi regolamentari dello Sviluppo Rurale basati sul riequilibrio delle aree in ritardo di sviluppo e non solo su freddi parametri economici quantitativi”.
“Trovo strumentale – ha aggiunto l’assessore Fanelli – il tentativo di alcune regioni di stravolgere proprio quei criteri che mirano al riequilibrio e alla coesione tra territori e che hanno permesso all’Italia di ottenere dall’Unione Europea una assegnazione aggiuntiva di 430 milioni di euro” Nel ribadire la netta contrarietà ad una riduzione delle risorse per la Basilicata in questo biennio – ha concluso Fanelli – ho altresì confermato la disponibilità mia e degli altri assessori delle regioni meridionali a ridiscutere diverse ipotesi di parametrazione per la nuova programmazione che partirà dal 2023, che però contengano come base di partenza il criterio storico; ci auguriamo dunque che in Conferenza Stato-Regioni possano ricomporsi eventuali fratture e venga riconosciuta l’importanza dello strumento Sviluppo Rurale e del ruolo socio economico che regioni come la Basilicata è chiamato a svolgere”.