Sono “positivamente apprezzabili le allegazioni di parte ricorrente in ordine alla non imputabilità del mancato rinnovo dell’accreditamento alla struttura sanitaria”. Con questa motivazione il Tar della Calabria oggi ha accolto il ricorso del Sant’Anna Hospital di Catanzaro sospendendo l’efficacia del provvedimento con cui l’Azienda sanitaria provinciale e la Regione avevano disposto il divieto per la struttura di erogare prestazioni con oneri a carico del Servizio sanitario regionale.
Il divieto, adottato dall’Asp e dalla Regione lo scorso 23 dicembre in considerazione del mancato rinnovo dell’accreditamento della clinica, aveva di fatto costretto il Sant’Anna Hospital a bloccare tutta la propria attività: da qui il ricorso al Tar, contro cui hanno opposto resistenza Asp, la Regione Calabria e il commissario ad acta della sanità calabrese. Il Tar, tuttavia, ha accolto la richiesta di sospensione avanzata dal Sant’Anna, ritenendo che “con la cognizione sommaria propria della fase cautelare, siano positivamente apprezzabili le allegazioni di parte ricorrente in ordine alla non imputabilità del mancato rinnovo dell’accreditamento alla struttura sanitaria, questa avendo tempestivamente presentato apposita istanza e prontamente ottemperato alle prescrizioni volta per volta disposte dalle amministrazioni”: secondo i giudizi amministrativi, inoltre, si ravvisa “il pericolo di danno grave e irreparabile nell’impossibilità per la struttura di erogare prestazioni per conto del Servizio sanitario regionale, con evidenti ricadute pregiudizievoli sulla tenuta dell’organizzazione aziendale”.
Il Tar ha infine fissato al 22 giugno l’udienza pubblica per la trattazione del merito del ricorso. La vicenda del Sant’Anna, struttura sanitaria d’eccellenza nel campo della cura delle malattie cardiovascolari, da oltre due mesi sta occupando l’attenzione generale, anche per le numerose proteste messe in atto dai dipendenti, circa 300, che rischiano di perdere il posto di lavoro. Da fine dicembre il management del Sant’Anna rivendica dall’Asp il pagamento di rimborsi per prestazioni erogate, pari a 20 milioni di euro, e il rinnovo dell’accreditamento, non confermato – hanno spiegato i vertici della clinica – “per ritardi e disguidi addebitabili alle procedure burocratiche dell’Asp e del Dipartimento regionale Tutela della salute”.
Nelle scorse settimane si è registrata una svolta, con l’ok all’accreditamento, con prescrizioni, disposto dall’Asp di Catanzaro, ma adesso si attende la decisione definitiva della Regione e del commissario ad acta della sanità calabrese.
Il Presidente del Cda del Sant’Anna, Gianni Parisi: “Ora ci aspettiamo i rimborsi e l’accreditamento”
“Viva soddisfazione”. Così il presidente del consiglio di amministrazione del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, Gianni Parisi, commenta la decisione con la quale il Tar ha sospeso il divieto, disposto dall’Asp e dalla Regione a carico della struttura sanitaria, di erogare prestazioni per conto del Ssr. Parisi ricorda che il divieto aveva “provocato grave disagio, oltre che per la struttura, per i pazienti, che già a quella data erano in attesa di interventi salvavita. Stesso grave disagio è stato vissuto dai dipendenti e dai professionisti che operano per il Sant’Anna Hospital e che si sono visti privati della possibilità di poter continuare la loro meritoria opera a favore della comunità calabrese”. Secondo Parisi “il Sant’Anna Hospital è, oggi, nelle condizioni di riavviare le proprie attività. La ripresa, però, non può prescindere dall’incasso della giusta remunerazione per le prestazioni rese all’Asp e dalla conclusione dell’iter finalizzato al rinnovo dell’accreditamento da parte del commissario ad acta Longo. Un sentito grazie a chi crede in noi e un particolare ringraziamento -conclude il presidente del Cda della clinica catanzarese- al nostro legale di fiducia, avvocato Alfredo Gualtieri, che come sempre, nei suoi scritti, oltre alla testa mette anche il cuore”.