Saverio Cotticelli (dimissioni), Giuseppe Zuccatelli (dimissioni prima del’incarico, anche da commissario dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro), Eugenio Gaudio (rinuncia), Narciso Mostarda e Luigi Varratta, nominativi sul tavolo della discussione ‘bruciati’ in una notte, Agostino Miozzo nome in campo per qualche giorno e ora definitivamente archiviato. La telenovela “Cercasi commissario disperatamente” è continuata fino al pomeriggio di ieri. La Calabria ‘zona rossa’, a causa della mancanza di un piano anti Covid e, soprattutto. per lo scarso numero di posti letto nei reparti di terapia intensiva ed in quelli ordinari, la sanità, commissariata da circa 11 anni, è rimasta a lungo senza una guida. La sanità calabrese in questo mese di novembre ha davvero conosciuto il suo punto di crisi più profondo, con un’incredibile tempesta che ha travolto l’ufficio del commissario. Tutto ha avuto inizio la sera del 6 novembre scorso, quando la trasmissione “Titolo V” di RaiTre ha mandato in onda l’intervista a Saverio Cotticelli, fino ad allora commissario designato dal governo M5s-Lega, che aveva scelto un ex generale dei carabinieri per affrontare pratiche delicate e rimaste spesso inevase per oltre un decennio. Quell’intervista è costata il posto a Cotticelli, e il giorno dopo tutto sembrava risolto con la nomina, in tempi record, di un nuovo commissario. Ed invece, 21 giorni dopo, la tempesta non si è ancora conclusa. Anzi, si è aggravata. Tra promesse di nomina in poche ore e impegni a mettere in campo il miglior manager possibile per la Calabria, i giorni passano ma il commissario non arriva. “In altri tempi avrei detto che il governo “sta annacando il pecoro”. Annacare il pecoro significa tergiversare in maniera esasperata e inutilmente”, ha tuonato mercoledi sera il presidente facente funzioni della Giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì. “Da un mese – ha aggiunto – stiamo aspettando il commissario e siamo non più al primo e neanche al secondo: abbiamo fatto ambo, terno e quaterna. Suppongo che ci stiamo preparando alla tombola e spero che non sia natalizia, visto che ancora manca un mese a Natale. Non è possibile che il governo continui con questa girandola, con questo carosello veneziano di cavallini imbizzarriti, che hanno solo un nome e nient’altro. Non è neanche possibile che ogni nome proposto dal Governo sia bocciato dal Governo stesso. E tutto questo nonostante la nostra pazienza, la nostra dsponibilità, il nostro impegno a lavorare, in questo momento di vacatio, al posto dell’esecutivo nazionale”. “Delle due, l’una: o non funziona la Calabria – ha sottolineato Spirlì – o non funziona lo strumento del commissariamento governativo della Sanità, considerato anche il fatto che, in queste settimane, stiamo svolgendo il nostro compito con grande impegno e risultati. Medici, paramedici, tecnici, oss, personale parasanitario di tutti i tipi, associazioni di volontariato: la politica calabrese è presente e opera al posto di tutti coloro i quali avrebbero dovuto essere su questi territori e, invece, non ci sono. Dobbiamo chiederci – aveva concluso il presidente – per quanto tempo ancora il Governo “annacherà il pecoro”. Noi siamo arrivati al colmo della misura”. Oggi è tornato all’attacco l’opposizione di centrodestra, con dure critiche nei confronti del governo: “Ma basta – ha scritto ieri Salvini su Facebook – quinto ‘commissario’ per la sanità in Calabria che salta in un mese. Il governo scelga un calabrese e la smetta di prenderci in giro”. Tajani su Twitter: “Dal 7 novembre, in piena emergenza Covid, la Calabria è senza commissario alla sanità. 20 giorni di vuoto e a rimetterci sono solo i cittadini di una Regione già scossa per la morte della Presidente Jole Santelli. Dopo le elezioni mettiamo fine ad oltre 10 anni di commissariamento”. Voci critiche anche nella maggioranza, con Ettore Rosato, di Italia viva: “Sul commissario alla sanità calabrese si è superato ogni limite di credibilità. Lo Stato ha dei doveri nei confronti dei cittadini calabresi – ha aggiunto il vice presidente della Camera – è necessario che il governo vi adempia senza ulteriori imbarazzanti rinvii o nomination che finiscono nel nulla”. E non mancano le organizzazioni sindacali, con Annamaria Furlan, della Cisl, ed i vertici del settore dell’Ugl, che evidenzia l’esigenza di interventi concreti e rapide per non far pagare ulteriormente ai cittadini i ritardi del governo centrale. Giovedi a Catanzaro, per invocare il superamento di questa incredibile fase di stallo, hanno manifestato Cgil, Cisl e Uil della Calabria, mentre da alcuni giorni gli esponenti di varie associazioni e semplici cittadini, a giorni alterni, hanno effettuato sit-in sul piazzale della Cittadella regionale. Ieri pomeriggio, finalmente, la fumata bianca con la nomina di Guido Longo come Commissario alla Sanità.