La Reggina sbaglia anche la gara cruciale dell’anno e vede aprirsi il baratro della Serie D. Il colpo di testa di Sirignano al 2’ della ripresa affossa la squadra amaranto che ora sembra davvero condannata alla retrocessione diretta. Dopo 98 minuti di gioco il cielo è sempre più plumbeo sul Granillo e nuove nubi si addensano. Era la gara chiave, quella da non fallire, la classica ultima spiaggia. Ci si aspettava una squadra a tre punte per attaccare all’arma bianca sin dall’inizio la porta campana. Ma invece Alberti lancia in avanti i soli Insigne e Viola. Una Reggina anche sfortunata, che ci ha provato soprattutto nel primo tempo ma il palo ha negato ad Alessio Viola il vantaggio. Un brutto presagio. Insigne si è mosso senza lucidità, nuovamente evanescente, i massicci guardiani ospiti gli hanno messo agevolmente la museruola; Armellino, uno di quelli che ci mette sempre il cuore, ha perso innumerevoli palloni in mezzo al campo ed inoltre ha anche sprecato un gol fatto nel finale che poteva quantomeno dare il pareggio; Viola è stato certamente il più pericoloso ma Alberti, nell’intervallo, lo ha sostituito con Balistreri, ancora una volta impalpabile e inconsistente. Solo Benedetti, fino all’espulsione, e l’ottimo Salandria, che ha ringhiato in mezzo al campo come un veterano, hanno salvato l’onore. Peraltro il tecnico troppo tardi ha arruolato Di Michele e Masini che avrebbero potuto dare il proprio contributo. Specie Di Michele negli ultimi 20 minuti ha vivacizzato la manovra e si è reso pericoloso, forse inserirlo prima avrebbe potuto destabilizzare gli ospiti. Dal suo canto, l’Ischia, una volta passata in vantaggio, ha dovuto sudare ma neppure troppo per difenderlo. Un’altra gara emblema di questa stagione maledetta per gli amaranto, nella quale tutto va storto e nulla gira bene ed il destino sembra quasi segnato. Ma ci sono ancora 15 punti a disposizione, resta una timida speranza di rialzarsi, in attesa anche delle penalizzazioni che colpiranno alcune rivali in classifica, specie il Savoia, atteso tra l’altro tra qualche settimana al Granillo. Dopo una prestazione cosi deludente, Alberti ha comunque difeso i suoi calciatori: “Credo che oggi non meritavamo di perdere, l’Ischia ha fatto un solo tiro in porta e non meritava di vincere. Noi non ci possiamo arrendere, non siamo retrocessi, noi lotteremo fino alla fine. Ci sono ancora 15 punti a disposizione, abbiamo il dovere di provarci anche soltanto per rispetto della maglia che portiamo addosso. Sono convinto che non siamo spacciati. Dobbiamo assolutamente provarci fino alla fine per rispetto della maglia. Nonostante gli innumerevoli problemi di formazione, tra infortuni e squalifiche, anche a Benevento andremo a giocarcela, non dobbiamo arrenderci”.
Manuel Soluri