Alle prime ore di oggi, la squadra mobile della questura di Cosenza ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza, nei confronti di una donna rumena ritenuta responsabile di rapina e omicidio.
In particolare, le indagini della magistratura e della polizia di Stato hanno fatto luce sull’omicidio di un uomo, Damiano Oriolo, sparito misteriosamente da Cosenza il 6 aprile 2017.
A tre anni di distanza, quindi, la procura della Repubblica di Cosenza e la polizia di Stato hanno fatto luce sulla scomparsa di Domenico Oriolo, 81 anni. In manette una cittadina trentatreenne rumena, in Italia senza fissa dimora, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio, poiché ritenuta responsabile dei reati di rapina e omicidio, in concorso con altre persone non identificate. L’uomo era misteriosamente sparito il 6 aprile 2017 e da quel giorno di lui si erano perse completamente le tracce. Un paio di giorni dopo la sparizione, in un’area collinare soprastante Cosenza, era stata rinvenuta solo l’autovettura dell’uomo, lasciata con i fari accesi, oltre a pochi effetti personali del predetto. Neanche le ricerche effettuate dalle forze dell’ordine e dalla Protezione civile in tutta quell’area avevano mai consentito di ritrovare l’uomo o comunque tracce del suo passaggio. Della sparizione dell’uomo negli anni hanno ampiamente parlato diversi programmi di approfondimento televisivi nonché vari mass-media. Adesso, le indagini di magistratura e squadra mobile, condotte senza soluzione di continuità dal giorno della sparizione dell’uomo, hanno accertato come la donna oggi fermata, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, avesse dapprima attirato l’anziano in una zona collinare appartata di San Fili (Cosenza) e avesse poi perpetrato una rapina riuscendo a impossessarsi della somma di 350 euro e di averbne poi provocato la morte. Le investigazioni si sono avvalse di numerose diverse attività di intercettazione sia telefonica che ambientale, talune delle quali effettuate anche all’estero (in Romania). Il quadro indiziario emerso al termine delle investigazioni è così risultato essere di grande solidità ed è confluito in un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dai magistrati della Procura della Repubblica di Cosenza (a firma del procuratore capo Mario Spagnuolo e del sostituto Marialuigia D’Andrea) nella serata di ieri a causa del concreto pericolo di fuga dell’indagata, la quale nella medesima serata era stata scarcerata dalla casa circondariale di Reggio Calabria ove si trovava ristretta per altri reati.
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