Riprende, all’ospedale “Mariano Santo” di Cosenza la Terapia Medico-Nucleare. “Unica in tutta la Calabria si legge in una nota dell’azienda ospedaliera – è utilizzata nel trattamento dei pazienti affetti da tumori differenziati della tiroide e da ipertiroidismo. Ed a brevissimo sarà anche disponibile, per la cura dei tumori neuroendocrini (GEP-NET), un farmaco di ultima generazione, il lutezio 177 (177Lu-DOTA), utilizzato in Italia solo in pochi centri”. Aumentano anche i posti letto della degenza, da 3 a 5, destinati ad accogliere i pazienti che devono effettuare la terapia Medico-Nucleare provenienti da tutta la regione, “Una degenza breve ma obbligatoria – ha spiegato Antonio Bagnato, direttore della UOC di Medicina Nucleare – che consente, in zona protetta, di seguire i pazienti durante tutto l’iter diagnostico-terapeutico. In questa sede saranno, infatti, eseguiti gli esami di laboratorio, l’ esame ecografico, la scintigrafia total-body con 131I e l’ eventuale PET/TC, fornendo un servizio completo al paziente”.
Nel ristrutturato reparto, affidati alle cure dei medici Antonio Lanzillotta e Maria Toteda, sono già in trattamento i primi sei pazienti. “La Medicina Nucleare del Mariano Santo trattava mediamente 120 pazienti all’anno. E i numeri- si legge ancora – in considerazione dell’aumentata disponibilità di posti letto e del prossimo ampliamento dei servizi sanitari erogati, sono destinati inevitabilmente ad aumentare. In lista d’attesa già venti pazienti che saranno trattati in breve tempo”. Ampliato e completamente ristrutturato il reparto di degenza: tre camere, per un totale di cinque posti letto, dotate di servizi igienici dedicati, con convogliamento dei reflui radioattivi in impianto di smaltimento dedicato. Sei telecamere incrementano il sistema di sorveglianza visiva e acustica in aggiunta ad apparecchi interfono presenti in ogni stanza. Nel nuovo reparto, dotato di condizionamento e sensori di rilevazione incendi, è stato installato un sistema di monitoraggio “real time” per il rilevamento e la misurazione delle radiazioni ambientali sia nelle stanze di degenza che negli spazi comuni.
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