“Due povere donne, una disabile grave e non autosufficiente, morte all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza senza, che, per colpa delle regole anti Covid, abbiamo avuto la possibilità di avere accanto un familiare. Nonostante entrambe non avessero nulla a che fare con il coronavirus”. E’ quanto denuncia il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo aver ricevuto le segnalazioni da parte di alcuni parenti delle due povere donne, esattamente una sorella della persona disabile e una figlia dell’altra paziente. Corbelli alla luce anche di questi due nuovi casi, torna a denunciare e a promuovere una campagna, sulla pagina Fb di Diritti Civili, per cancellare quella che definisce “una vera disumanità, il dramma vero e, purtroppo, silenzioso, che, per colpa, del Covid, si sta verificando, negli ospedali (ma vengono segnalati casi simili anche nelle cliniche private), dove ai malati, delle diverse patologie(non dovute all’epidemia), viene di fatto impedito di poter incontrare un familiare(anche uno solo!) e tanti di loro addirittura, come è accaduto anche negli ultimi giorni, muoiono senza avere accanto, né visto, per l’ultima volta, senza quindi neppure il loro conforto, un congiunto”.
Corbelli riferisce degli ultimi, gravi episodi verificatosi proprio nelle ultime ore “di una donna disabile, non autosufficiente, di un comune della provincia di Cosenza, dopo molti giorni di ricovero in coma, all’Ospedale ‘Annunziata’ di Cosenza, muore senza aver potuto vedere nessuna delle sue tre sorelle. Nonostante la povera donna non avesse nulla a che fare con il Covid, sempre negativa a tutti i tamponi effettuati, dal momento del suo arrivo in ospedale, oltre 20 giorni fa, dove era stata trasferita, da una clinica privata, per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute (per diverse patologie), non ha potuto vedere nessuna delle sue tre sorelle che più volte avevano fatto richiesta di poterla vedere. Una beffa del destino – afferma Corbelli – è stata quella che una delle sorelle, dopo aver insistito e visto le condizioni disperate della povera donna disabile, oramai in fin di vita, era stata venerdì scorso autorizzata dall’ospedale a vederla ma per il giorno successivo, sabato 12. Non prima, cioè lo stesso giorno di venerdì. Purtroppo non ce l’ha fatta perché la sorella disabile intanto in quelle ore moriva”. Diritti Civili si rivolge alle autorità preposte: Ministero Salute, Presidente Regione, Commissario Sanità. “Chi di loro ne ha la competenza – dice Corbella – non può continuare a tacere e non intervenire! Mi chiedo : dov’è il Governo? Dov’è lo Stato? Dov’è la politica? Dov’è l’umanità? Sono tutti impegnati solo a raccattare qualche voto per le elezioni amministrative e per quell’inutile referendum! Perché nessuno s’indigna e nessuno interviene per far cancellare questa disumanità, indegna di un Paese civile?”.
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