«Finalmente l’eterna impunita Sacal dovrà vedersela con il Tar». Fortunato Lo Papa, segretario regionale Fisascat Cisl, commenta così l’approdo davanti al Tribunale Amministrativo della Calabria dell’affidamento del servizio di pulizia e igiene ambientale nei tre scali aeroportuali calabresi, ad una manciata di ore dalla denuncia della sigla, in merito all’applicazione da parte della cooperativa vincitrice dell’appalto di un contratto pirata. A presentare ricorso contro il “Gruppo Consortile Coopservice Gestioni – Società Cooperativa Sociale” è “GSI – Gestione Servizi Integrati Srl” e a giorni il Tar si esprimerà in merito. «Ci aspettiamo una svolta da parte della nuova presidenza Sacal e del nuovo Cda. Non si possono continuare ad affidare servizi fondamentali a ditte che non applicano i Ccnl maggiormente rappresentativi, prestando il fianco a quelle che risparmiano sulla pelle dei lavoratori», incalza Lo Papa. Con il nuovo contratto che si andrebbe a sottoscrivere, qualora l’appalto venisse affidato definitamente alla cooperativa al momento vincitrice dell’avviso, ogni lavoratore perderebbe ogni anno oltre quattro mila euro rispetto alle tabelle ministeriali. «Senza dimenticare – aggiunge ancora il segretario regionale – lo svuotamento del welfare, dall’assistenza sanitaria integrativa alla previdenza complementare, punti cardine dei contratti collettivi nazionali». «Una società a partecipazione pubblica non può aderire a questo scempio e restare in silenzio di fronte a posizioni ambigue che si riversano su chi si spacca la schiena per portare il pane a casa e da due mesi è in un limbo. Non dimentichiamo che dai primi di giugno i lavoratori sono “sospesi” e come tali non percepiscono né lo stipendio della ditta che li aveva assunti prima, né ammortizzatori sociali. Infierire su di loro non è ammissibile», afferma Lo Papa. «Chiediamo ancora una volta alla Sacal un cambiamento di rotta – conclude il sindacalista – una presa di posizione su questa vicenda sarebbe un ottimo incipit per il nuovo management».