“Per l’immediato chiedo che, come d’altra parte è già avvenuto durante il lockdown, chi arriva sia sottoposto a quarantena o sulle navi di provenienza requisite o su quelle della Marina, non a terra”. È risoluta la governatrice della Calabria Jole Santelli, per la quale “è chiaro che è necessario un blocco navale”. Infatti, si chiede, “che senso ha impedire i voli da Paesi a rischio e poi permettere gli ingressi a persone già malate?” Pertanto il blocco “va fatto senza aspettare l’Europa”. Meglio ancora: “Va fatto e basta”. Quindi la governatrice di Forza Italia chiede un intervento immediato altrimenti “dovrò bloccare io gli sbarchi. Voglio sperare di non essere costretta a farlo”, perché “il rischio di vita oggi è per tutti, per noi e per loro” che arrivano dal mare, e “lo Stato ha il dovere morale di proteggere chi ha lottato contro il virus, e ora che ci sta riuscendo si trova esposto al rischio di un’ondata di ritorno gravissima”. Quindi chiosa: “Non è questione di ideologie, non c’è destra o sinistra su queste cose. Non possiamo essere invasi”.
Ventiquattro ore di tregua in attesa che i migranti vengano spostati altrimenti torneranno a bloccare la statale tirrenica 18. È quanto hanno intanto stabilito i manifestanti durante la seconda giornata di
protesta ad Amantea, dove sono stati trasferiti 24 migranti facenti parte di un gruppo di 70 sbarcati sabato sera a Roccella Ionica, 13 dei quali positivi al Covid -19. I residenti di Amantea, dopo l’incontro avuto con i commissari prefettizi che gestiscono il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, sono tornati lungo la statale, ma si sono fermati ai bordi della strada. La protesta, dunque, al momento è sospesa, ma i manifestanti sono decisi a riprenderla qualora non vengano accolte le loro
richieste.
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