“Risolvere urgentemente il grave “vulnus” della legge regionale 14/2009 “Nuova disciplina per l’esercizio dell’attività agrituristica, didattica e sociale nelle aziende agricola”. Sta accadendo che l’attuale previsione all’art. 13 della Legge impedisce sia il subentro tra familiari (il coniuge, i parenti entro il terzo grado, e affini) alla titolarità aziendale ma anche lo svolgimento dell’attività, in caso di cessione dell’azienda con annessa l’attività agrituristica o per circostanze di mortis causa (successione legittima)”. Questa la richiesta rivolta, in una lettera all’Assessore Gallo e al DG del dipartimento Agricoltura Giovinazzo da parte del Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto.
“Tali condizioni vincolanti per l’iscrizione – chiarisce Aceto – non hanno alcuna ratio nel caso di subentro, a qualsiasi titolo, in una attività esistente ed avviata. Non può essere limitato o subire condizionamenti – aggiunge – il subentro in un’azienda agricola per compravendita, per donazione/successione e/o per altro motivo, il diritto di conduzione dell’eventuale attività agrituristica presente nella stessa azienda. Ci sono – prosegue Coldiretti – – fattispecie concrete che verrebbero penalizzate. Un giovane IAP (Imprenditore Agricolo Professionale) o chiunque altro che decide di intraprendere l’attività agricola, che subentra in un’azienda esistente con annessa attività agrituristica non potrà gestire l’azienda e dovrà tenere chiusa l’attività agrituristica per due anni. Semmai, il subentrante, qualora non sia già in possesso di titolo di studio conseguito in discipline agrarie, forestali e turistico-alberghiero, entro un anno dal subentro dovrà munirsi dell’attestato di frequenza al corso di formazione professionale di cui all’art.12 della Legge 14, senza l’obbligo della preesistente condizione di aver esercitato l’attività agricola da due anni”.
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