“Serve un nuovo patto sociale per Reggio Calabria e per la Città metropolitana, afflitte da una crisi sociale ed economica senza precedenti, nella quale l’atavico sottosviluppo si unisce agli effetti devastanti del coronavirus”. Lo sostiene, in una nota, il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, che nell’analizzare l’attuale momento del tessuto produttivo locale richiama “tutte le forze sane del territorio, dagli imprenditori ai sindacati, dalla politica alla società civile, a un eccezionale sforzo comune per risollevare il Reggino dal baratro”. “Adesso – aggiunge Vecchio – occorre dimostrare responsabilità. Viviamo una fase storica drammatica soprattutto sul piano occupazionale e la situazione in atto richiede all’intera classe dirigente un’inedita capacità di comprensione della gravità dei problemi e di proposta condivisa. Siamo prossimi al punto di non ritorno. La crisi di liquidità delle aziende causerà nel volgere di qualche mese un autentico tsunami che spazzerà via tantissime imprese e partite Iva. Il recente report della Svimez sugli effetti del Covid-19 sull’economia del Mezzogiorno, secondo cui un’azienda su quattro non riaprirà i battenti in autunno, potrebbe aver sottostimato la realtà della nostra provincia. E non è un caso che il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi abbia sottolineato più volte la centralità della questione meridionale per il futuro dell’Italia. In questo contesto, la campagna elettorale che accompagnerà i prossimi mesi sarà un banco di prova decisivo per il futuro di Reggio. Delle due l’una: o si cambiano radicalmente i toni, evitando inappropriati riferimenti a ‘nemici della città’ che richiamano alla memoria recenti e tristissime stagioni della vita politico-amministrativa locale, oppure lo scollamento sociale sancirà il definitivo tra- monto di ogni idea di rinascita”.
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