Luci e ombre con zone in cui la produzione che è calata a causa e per effetto dell’andamento climatico anomalo che soprattutto in alcune zone, ha ridotto le fioriture e stressato le api. In Calabria, il calo della produzione di miele si aggira intorno al 35% con cali consistenti per il miele di arancia nel catanzarese e nel cosentino e un calo vistoso per il miele millefiori. Lo ha reso noto la Coldiretti Calabria nella Giornata mondiale delle api che si festeggia il 20 maggio, dopo essere stata istituita dall’Onu nel 2018, per riconoscere il ruolo insostituibile svolto da questo insetto. Prezioso non solo per miele, pappa reale, propoli eccetera, ma anche per l’azione impollinatrice che effettua nei suoi voli contribuendo al buon mantenimento di colture, ad esempio, come l’erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Nella nostra regione a dicembre 2019 – riferisce Coldiretti – in base ai dati della Anagrafe Nazionale Zootecnica- Banca Dati Apistica- lavorano 1385 apicoltori tra professionisti e hobbisti che producono miele per autoconsumo e che comunque possiedono il codice di attività . Gli apiari sono 5406, gli alveari 118.465 e gli sciami 12.103. Dati e numeri in incremento nel tempo in parallelo con gli alveari dedicati al biologico. Sono più di 3.500.000 i Kg di miele che si produce, che genera un valore alla produzione di oltre 15 milioni di €. In media una singola ape – precisa la Coldiretti – visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele.
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