Il ritorno alla normalità ha l’immagine delle saracinesche aperte, del traffico aumentato
e dei dispositivi di protezione distribuiti ovunque, o quasi. In Calabria, dunque, il primo giorno della fase 2 è stato segnato da una quotidianità ritrovata, seppure con le dovute precauzioni o con il rinvio
dell’apertura di pochi giorni per completare gli interventi necessari. Non mancano anche i titolari di negozi che hanno preferito non riaprire a causa dei costi da sostenere per adeguare i locali. Il
primo segnale della “nuova vita” è quello della circolazione stradale, segnalata da Anas come in sensibile aumento rispetto ai giorni precedenti, quasi ai livelli registrati prima del lockdown. La stessa Anas, ieri, ha riaperto tutti i cantieri nella regione e avviato gli interventi di manutenzione straordinari. Ripresa anche la tradizionale abitudine del caffè al bar, con diversi clienti
che non hanno voluto perdere questo gesto cancellato per due mesi. Bar aperti in tutte le province calabresi, ma anche nei piccoli paesi, dove questi locali diventano un luogo di socializzazione. Un aspetto limitato, per ora, dal momento che al caffè non segue la classica chiacchierata tra amici, ma ci si limita ad un saluto prima di riprendere la routine. In tutti i bar, comunque, distanze rispettate, dispositivi di protezione e sanificazione continua. Pochissime, invece, le segnalazioni di assembramenti, con i calabresi che sembrano avere dato prova di rispettare le regole imposte.
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