E’ una vera e propria richiesta di aiuto quella lanciata da Angelo Spina, titolare della Masellis Boutique di San Marco Argentano, e da centinaia di suoi colleghi appartenenti all’Associazione NoiSi (Associazione Nazionale Operatori Impresa Sposi Italia). È un grido di aiuto a nome di intere famiglie che temono per il futuro della propria attività e del proprio paese. Imprese di tradizione familiare che si apprestano a compiere mezzo secolo di vita, che oggi, se non troveranno un sostegno davvero concreto e immediato da parte del Governo e delle istituzioni, rischieranno di sparire in una nuvola di angoscia e sconfitta soprattutto morale.
“Chiediamo l’attenzione di tutti – dice Spina – perché quello che sta accadendo va oltre qualsiasi fantasia, è un’emergenza umana prima di tutto, sanitaria ma assolutamente anche economica . Il disastro colpisce tutti ma, purtroppo, il nostro governo non ha gli strumenti per aiutare tutti. Il decreto “Salva Italia” salva, forse, pochi (e per poco) e lascia nei guai molti per sempre. Piccoli e medi commercianti hanno poco da farsene dei congedi parentali e crediti d’imposta. Con rispetto parlando! Abbiamo bisogno di misure più concrete e di sicuro a lungo raggio. Le prospettive di riapertura delle attività sono lunghe, previste a fine maggio e anche quando riapriremo troveremo un tessuto sociale spaventato, impoverito sia economicamente sia mentalmente e di certo non incline allo shopping. Quasi tutte le cerimonie, ed eventi in genere 2020 si stanno posticipando al 2021, anche aprire a maggio ci procurerà solo uscite senza guadagni. Gli atelier svolgono un’attività stagionale e la stragrande maggioranza di chi doveva sposarsi, di fronte ai limiti, regole, divieto di assembramenti e quindi di emozioni, abbracci e baci, ha preferito tirare il freno a mano e procrastinare: sono 17 mila – fa rilevare – i matrimoni cancellati tra marzo e aprile, 50 mila quelli che secondo le stime salteranno tra maggio e giugno e non pensiamo ancora luglio settembre che sono i mesi di picco delle cerimonie. Se per spose, sposi, madri e invitati si tratta di un demoralizzante cambio di piano, chi di matrimoni vive sta messo molto peggio”.
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