La misura “Riparti Calabria” predisposta dalla Regione, “esclude al 95% le agenzie di viaggi e i tour operator in quanto essendo degli intermediari superano quasi tutte le 150 mila euro di entrate”. Lo afferma, in una nota, il neonato Movimento Autonomo Agenzie di Viaggi della Calabria che vanta l’adesione di circa 150 agenzie di viaggi su 300 agenzie presenti nella regione. “Avendo dei margini di ricavo sotto il 10% – si legge – un’agenzia, per esempio, che ha entrate per 200 mila euro in pratica fa la fame, in quanto ha un margine operativo lordo di 20 mila euro con cui deve pagare il personale, la sede e tutti i servizi. Si consideri che essendo un’attività di intermediazione l’evasione fiscale non è praticabile nel nostro settore”.
Il pacchetto di misure a sostegno dell’economia calabrese promosso dalla Regione Calabria e denominato “Riparti Calabria”, prevede un’erogazione a fondo perduto, una tantum di 2000 euro per ogni micro impresa fino ad 8 dipendenti, e da indiscrezioni di prossima uscita – si legge – il decreto che prevede un contributo di 250/300 a dipendente per 5 mesi, il Movimento Autonomo Agenzie di Viaggi e tiur operators della Calabria esprime sul provvedimento generale delle profonde perplessità e in particolare sui requisiti previsti dal bando in quanto da una prima indagine il 90% delle Agenzie Viaggi e TO verrà escluso da questa forma di aiuto perché supera il requisito dei 150 mila euro di fatturato dichiarato nel 2019, mentre un altro 5% sempre di agenzie di viaggi non rientrano per i numerosi cavilli burocratici”.
A ciò si aggiunge che “per la complessità della documentazione le imprese sono costrette a richiedere l’intervento di consulenti con ulteriori aggravi di costi. Inoltre la procedura adottata, che prevede risorse disponibili fino ad esaurimento anziché per tutti, è riconducibile in sostanza ad una forma di click day che mostra tutta la natura aberrante del provvedimento. Quindi in sostanza nessuna agenzia di viaggi o tour operator calabrese potrà beneficiare degli aiuti”.
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