“Non ci siamo, questa fase due per noi è ancora una fase di chiusura”. Lo dice il presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri.
“Ogni giorno che passa aumenta la nostra enorme difficoltà – dice Algieri – e non abbiamo più neanche la certezza di cosa accadrà il 18 maggio, non so più dirvi neanche quanti di noi saranno ancora aperti, perché avevamo aspettative anche sul 4 maggio e non vediamo invece davvero la luce. Parlo come Confcommercio, che rappresenta in Calabria oltre 25.000 imprese, ma anche per gli altri ruoli che occupo alla Camera di Commercio di Cosenza e ad Unioncamere: a noi servono fatti e non parole e chiediamo alla presidente Santelli di prendere tutto in mano. Noi chiediamo subito liquidità vera, non prestiti, perché così stiamo impegnando solo le prossime generazioni ad un debito – dice Algieri – e chiediamo alla Regione che venga rivista tutta la progettazione dei fondi disponibili, tre miliardi. Non ci interessano i messaggi che ci tranquillizzano, incontri, videoconferenze: vogliamo fatti e ci affidiamo a Jole Santelli – aggiunge Algieri – che ha dimostrato grande forza e grande responsabilità. Oggi non c’è un comparto che soffre di più e di meno, anche se turismo, commercio, ristorazione e artigianato sembrano davvero in crisi, ma c’è un collegamento: se produce l’agricoltura o l’industria, poi chi vende? Chi immette la merce sul mercato? Siamo tutti in crisi – dice il presidente regionale di Confcommercio – e questo lo ha sottolineato anche il nuovo presidente nazionale di Confindustria, ai quali vanno i miei auguri”.
“Adesso è il momento di pensare al futuro coordinando le varie componenti, e senza fare politica di quartiere o dire “no” di quartiere – sostiene Algieri – e siamo anche a rischio per quanto riguarda il divario tra noi e il nord, divario che rischia di allargarsi. E poi ricordatevi dei negozi di quartiere: lo dico come allarme, visto che Amazon continua ad incrementare i suoi guadagni – dice Algieri – e noi dobbiamo pensare al territorio. Qui uno deve comandare e gli altri remare, tutti nella stessa direzione, ma mi sembra che tutti vogliano invece comandare e nessuno remare – dice ancora, sarcastico, il presidente regionale di Confcommercio – e non ci dimentichiamo del pericolo criminalità che è concreto, come ci dice la magistratura, e questo ci preoccupa molto perché si rischia di far finire diverse attività nelle mani della criminalità, e in questo serve davvero l’aiuto delle banche, con liquidità vera”.
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