Divertente la storia dell’uomo e del suo pensiero, un giallo avvincente, un romanzo d’avventura o forse la semplice storia della vita stessa? Il mondo in cui oggi viviamo è reale o è il frutto dell’immaginazione di qualche scrittore? Queste sono alcune delle tante domande che mi sono posto in questi ultimi tempi, poiché ho visto le ingiustizie diventare giuste, le irregolarità trasformarsi in stabilità, e mi sono chiesto, ma è la mia vita o soltanto un racconto di come potrebbe essere la storia di un uomo in un mondo di fantasia? La storia è piena di tentativi di descrivere come dovrebbe essere un mondo perfetto o uno “Stato ideale” dove la vera filosofia coincide con la vera politica dove lo Stato è fondato dal supremo valore della giustizia e del bene. L’equilibrio tra la fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni più preziosi che il filosofo greco ha lasciato in eredità all’umanità. Sono un libero professionista e faccio parte, come tanti, di una categoria vessata e sottoposta a continui controlli. Noi non offriamo soltanto cibo, abbigliamento o oggetti futili ma sorrisi e momenti di serenità o almeno ci proviamo. La nostra è una professione difficile e rischiosa, fatta di studi e sacrifici, non esistono sabato o domenica, ma è la missione che abbiamo scelto, magari rinunciando al posto fisso. Alcune di queste categorie, a causa delle caratteristiche intrinseche della professione, prevedono degli stretti rapporti di vicinanza tra operatore e cavità orale dove il rischio di contagio può essere purtroppo elevato, come recentemente pubblicato in uno studio sul Journal of Dental Research di marzo 2020, a proposito di Covid-19. Ma come si può difendere chi lavora con la saliva e soprattutto a stretto contatto con gli ormai famosi droplets, anzi peggio con l’aerosol salivare, quindi con l’origine del contagio, senza avere le adeguate mascherine di protezione? Le vicende drammatiche di questi giorni dimostrano di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari ma come al solito si mandano allo sbaraglio e ognuno deve provvedere per se. I liberi professionisti fanno parte di quella grande famiglia delle “partite iva” che però non può usufruire nemmeno dei 600 euro, viste le limitazioni. Dall’8 marzo tutte le attività sono improvvisamente cessate, e tutti i cittadini impauriti, terrorizzati. Per mantenere una piccola realtà occorrono risorse mensili alte per le sole spese vive, a questo vanno aggiunte le spese per la vita quotidiana e familiare. E lo Stato oggi cosa fa? Chiede di indebitarci ancora per continuare a lavorare, più di quanto ha fatto lo Stato stesso nella storia del nostro Paese. Ecco perché non sono accettabili le affermazioni di aver messo tanti miliardi a disposizione, perché il Governo sta chiedendo di contrarre debiti per tutta la vita per poter VIVERE. “Piuttosto chiudo e chiedo il reddito di cittadinanza”. Con il fermo delle attività produttive generato dall’emergenza sanitaria ci sono intere categorie di persone e lavoratori che già ora sono diventati poveri Lo Stato ha ordinato correttamente di fermarci, per la salute di tutti, ma deve consentire anche il benessere di tutti, altrimenti la salute non ha più un valore. Serve chiarire e correggere quel decreto liquidità perché la gente onesta, il paese reale, rischia di non riuscire più ad “alzare la saracinesca”. Il decreto prevede prestiti a PMI e piccoli professionisti fino a 25 mila euro o entro il 25% del fatturato, senza valutazione del merito di credito, ma il tutto senza cambiare le regole bancarie. Servono contributi a fondo perduto per compensare anche solo parzialmente la perdita del fatturato determinato dall’obbligo di chiusura per le PMI e le Partite IVA, perché indebitandosi si sposta il problema, non lo si risolve. Questo punto deve essere imprescindibile, da considerare al centro delle iniziative di intervento, serve che nel prossimo decreto di aprile ci siano anche altri strumenti con un approccio sistemico per tutte le categorie in sofferenza. Va ricordato che la Germania ha offerto alle piccole imprese sussidi pari 9.000 euro se hanno meno di 5 dipendenti e pari a 15.000 euro se ne hanno meno di 10 a FONDO PERDUTO. In America tra le tante misure intraprese, spicca l’invio di un assegno da 1.200 dollari a ciascun cittadino americano con reddito fino a 75.000 dollari, cui si aggiungono 500 dollari per ciascun figlio a carico a FONDO PERDUTO. “Occorre far leva su un aumento significativo del debito pubblico. La perdita di reddito a cui va incontro il settore privato dovrà prima o poi essere assorbita dal bilancio dello stato”. Ancora oggi il mondo fa i conti con le vittime di questo Virus: bare sepolte una accanto all’altra in fosse comuni vicino a New York riprese da un drone pubblicati dalla Bbc, per raccontare il dramma dell’emergenza coronavirus negli Stati Uniti.
Parafrasando l’art. 3 della Costituzione: tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge del Coronavirus. Questo continua ad essere il vero dramma del Covid-19, ma se si vuole evitare che tutto ciò continui, necessita pensare da subito alla famosa fase due, non a suon di DPCM, di continue e costose Commissioni di “esperti” creando una ennesima task force con economisti, giuristi, scienziati e sociologi, ma nessuno facente parte della VITA REALE, o ancora di incessanti vetrine del Presidente del Consiglio che si “assume la responsabilità” o che annuncia di un «Nuovo decreto economico entro fine aprile». Servono iniziative vere, concrete e soprattutto immediate. “L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento”. E’ arduo il compito di dare una risposta, perché “tante le teste, tante le opinioni”. Proviamo infine a rivolgerci un’ultima domanda: come possiamo immaginare un futuro migliore per noi e per i nostri figli? Forse guardando indietro ed esaminando con più attenzione la Storia con tutte le sue Falsità, inesattezze e contraddizioni o dando l’esempio che è il miglior modo per educare o forse dobbiamo rimetterci alla clemenza dell’autore del nostro romanzo di vita? “Il segreto della vita è l’onestà e un comportamento corretto. Se riesci a fingerli, ce l’hai fatta”.
Alberto Pujia