CATANZARO. Pino Celi, consigliere comunale e provinciale di Catanzaro del gruppo “Il Bene in Comune” interviene con alcune considerazioni relative al nuovo assetto societario del Comalca, il consorzio per il mercato agroalimentare di Catanzaro, a seguito del cambio di statuto. Celi, in particolare, chiede “quali iniziative il Comune intende intraprendere per garantire la sua rilevanza nel consiglio di amministrazione. Nel silenzio quasi assoluto – spiega – dei canali di informazione, e conseguente deficit di conoscenza da parte della pubblica opinione, di recente un organismo importante come il Comalca di Catanzaro ha cambiato pelle, predisponendosi a un mutamento di sostanza in parte già avvenuto. Il Comalca (Consorzio mercato agricolo alimentare a responsabilità limitata), nato su impulso della legge numero 41/1986, rientrante nel Piano nazionale dei mercati, – sottolinea – è una società a prevalente capitale pubblico con una presenza minoritaria di imprenditori e operatori commerciali. I principali azionisti, tutti pubblici, sono la Camera di Commercio di Catanzaro che detiene il 50,668 % del capitale sociale fissato in 5.131.400 euro, la Regione Calabria con il 27,287 %, e il Comune di Catanzaro con il 19,659 %. La Camera di Commercio di Catanzaro è, come si usa dire, socio di riferimento: ha attualmente – fa rilevare Celi – la maggioranza assoluta del capitale, avendo nel tempo, dal 2002 anno di inizio attività, scalato le quote, dal 42% iniziale. Pensando di averne pieno titolo, nell’ultima assemblea dei soci, ha promosso e fatto approvare un cambio di statuto che la pone in una posizione dominante anche dal punto di vista della rappresentanza nel Consiglio di amministrazione”. Le nuove norme, secondo il consigliere, “prevedono che dei cinque componenti ben tre siano nominati dalla Camera (o, prudentemente, considerata la possibile sua soppressione, da altro organismo o ente in cui dovesse confluire), e i rimanenti due dall’Assemblea, prefigurando in questo modo, una condizione di assoluto predominio di un solo soggetto che male si adatta al carattere pubblico e paritario della partecipazione degli altri soggetti pubblici, come è sempre stato”. In qualità di componente della Commissione Patrimonio del Comune di Catanzaro, Celi chiede “quale iniziativa abbia intrapreso il rappresentante del Comune nell’assemblea dei soci, che era nella fattispecie l’assessore Rosa Maria Petitto, e quali iniziative il Comune voglia intraprendere per ovviare a una situazione censurabile dal punto di vista della opportunità istituzionale, considerato che le quote di Comune e Regione, pur minoritarie, sono comunque di grande rilevanza in termini assoluti. Fino a quando Comune e Regione non decideranno altrimenti, come pure si è detto negli ultimi anni quando si è anche pensato a una dismissione delle rispettive quote, i due enti – dice Celi – debbono essere presenti nel Consiglio e fare sentire la loro voce e le loro intenzioni”. Il consigliere comunica di avere interessato il nuovo assessore al Bilancio e il presidente della Commissione permanente Patrimonio della nuova situazione venutasi a creare in una partecipata del Comune e conclude affermando che “non si comprende la ratio della iniziativa intrapresa dal socio di maggioranza del Comalca con spirito prettamente privatistico che mal combacia con la sua più volte asserita consapevolezza e volontà di essere istituzione al pari di altre”.