“In uno scenario già tragico per la pandemia Covid-19, l’assenza e la superficialità della Regione Calabria rischiano di travolgere tutto il sistema aeroportuale calabrese, la Sacal e la Sacal GH. A farne le spese saranno, tanto per cambiare, i lavoratori, vittime non solo di un virus mortale invisibile che sta distruggendo famiglie ed economia, ma cosa più grave, vittime sacrificabili della burocrazia della classe politica regionale e di una dirigenza che non riesce a farsi sentire”. Lo scrive la federazione regionale del sindacato Usb.
“Forse – si legge in un comunicato – ostaggio di patti ed accordi segreti? La Regione Calabria e la dirigenza Sacal/SacaL Gh, non possono disconoscere le differenze tra FIS (Fondo Integrazione Salariale) e Cigs (Cassa Integrazione Straordinaria), e le ripercussioni che la scelta sbagliata potrebbe avere per i lavoratori, tenuto anche conto del decreto legge “Cura Italia”. Infatti oggi l’azienda Sacal sta ancora “concertando” su che cosa propinare ai lavoratori: stanno “scegliendo” – scrive l’Usb – se utilizzare la cassa integrazione attraverso il Fondo Integrazione che coprirebbe solo 9 settimane e non crediamo che la crisi si risolva in così breve tempo; oppure altri strumenti (Fsta, fondo speciale trasporto aereo) dove per i lavoratori non si ha garanzia di questa integrazione, quindi i lavoratori potrebbero percepire stipendi ridotti”. “Ancora peggio – continua la nota – sarebbero altri strumenti dove la Sacal non ha nessun obbligo ad anticipare la quota di Cig (senza doverne giustificare le motivazioni), quindi in questo caso i lavoratori rischiano di rimanere senza reddito per almeno 3/4 mesi. Non vorremmo che dietro questo modo di agire ci fosse – continua il sindacato – la volontà di approfittare della situazione e procedere in un futuro “dietro l’angolo” a licenziamenti, ridimensionamenti
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