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Regionali, il Tribunale rigetta i ricorsi di Costanzo e Parente

Regionali, il Tribunale rigetta i ricorsi di Costanzo e Parente

CATANZARO. Il Tribunale di Catanzaro ha respinto, a conclusione di due distinti dibattimenti, i ricorsi elettorali presentati dai candidati della Circoscrizione Centro in relazione ai risultati delle consultazioni per il rinnovo del Consiglio regionale del 23 novembre 2014, Sergio Costanzo (Calabria in Rete) e Claudio Parente (Casa delle Libertà). Costanzo, primo dei non eletti nella lista Calabria in Rete, aveva presentato ricorso avverso l’elezione di Flora Sculco sostenendo la sua ineleggibilità in quanto, a suo dire, “titolare di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa quale collaboratore esperto al 100% di Francesco Pugliano, già consigliere regionale”. Il tribunale ha rigettato la richiesta di Costanzo e accolto le tesi difensive formulate, per conto di Flora Sculco, dagli avvocati Giuseppe e Francesco Pitaro e Oreste Morcavallo. “Il Tribunale di Catanzaro – spiegano i legali – ha ritenuto, correttamente, che Flora Sculco non fosse dipendente, ma una semplice collaboratrice esperta esterna, senza vincolo di subordinazione e, nel rigettare la domanda di Costanzo, lo ha condannato alle spese di giudizio”. Lo stesso Tribunale di Catanzaro ha anche respinto il ricorso del candidato Claudio Parente (Cdl) con il quale si sosteneva l’ineleggibilità di Giuseppe Mangialavori, in ragione di un asserito conflitto di competenza perché proprietario di strutture accreditate con la Regione Calabria. “In realtà – spiega il legale del consigliere regionale, l’avvocato Stefano Luciano – il Tribunale ha smentito questa tesi considerando il consigliere regionale Mangialavori legittimamente titolato a ricoprire la carica elettiva. Per Mangialavori, infatti, non c’è profilo di incandidabilità perché egli non è rappresentante legale di nessuna struttura accreditata, ma un libero professionista che esercita la sua attività”.

 

 

 

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