Si è tenuto nei giorni scorsi all’Anaste Calabria (Associazione nazionale strutture terza età) che ha sede nella città di Lamezia Terme, il primo corso di DCM (Dementia Care Mapping). Si tratta di un metodo innovativo relativo alla valutazione della relazione tra persona con demenza e operatore sanitario. Tutto ciò è fondamentale per uno scopo ben preciso: creare cure specifiche sulla persona nelle strutture residenziali. Il Corso, di grandissima importanza, è stato e organizzato dalla dottoressa Alba Malara, responsabile scientifico della Fondazione ANASTE-Humanitas, che si è avvalsa della collaborazione dell’Università di Bradford che ha fornito il trainer, la dottoressa Lindsey Collins, una valente esperta relativamente allo sviluppo e alla formazione della cura della demenza, nonché consulente senior del Center for Applied Dementia Studies di Bradford per il Dementia care Mapping. Il corso si è rivolto a 15 professionisti tra geriatri, psicologi, infermieri, operatori socio-sanitari ed educatori professionali, che ad oggi operano nel Centro Residenziale “San Domenico” e Casa Protetta “Madonna del Rosario” sempre di Lamezia, nella RSA “Villa Elisabetta” di Cortale, nella RSA “Casa Amica” di Fossato Serralta, nella Casa di Riposo “Villa Marinella” di Amantea, nella RSA “La Quiete” di Cosenza e nella Casa Protetta “Villa Azzurra” di Roseto Capo Spulico. La particolarità di questa esperienza risiede nel fatto che questi operatori sono stati i primi Mapper di DCM ad essere formati in Calabria e potranno utilizzare il DCM all’interno delle proprie strutture residenziali. Soddisfatta la dottoressa Malara la quale ha sostenuto come si sia trattato “di una vera innovazione culturale nell’assistenza alle persone con demenza. Una sfida impegnativa ed entusiasmante per tutto lo staff assistenziale delle strutture residenziali che applicheranno questa metodica accanto ai tradizionali indicatori di qualità assistenziale. Si profilano, secondo Malara, nuovi e imperativi indicatori quali il benessere, la funzione, la relazione e la comunicazione. Noi, ha concluso Malara, siamo pronti al cambiamento convinti, a discapito di tutto, che tanto ancora si possa e si debba fare per qualificare l’assistenza alle persone con demenza”.
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