SORBO SAN BASILE (CZ)/ A Sorbo San Basile, comune montano in provincia di Catanzaro, si è svolto un convegno sull’attuale problematica legata all’emergenza lupi e cinghiali. Sono sempre piu’ ingenti, infatti, i danni arrecati alle colture agricole e zootecniche del territorio presilano dall’offensiva di tali animali selvatici che si muovono in branco e stanno raggiungendo, nel caso dei cinghiali, durante i loro raid notturni e diurni, quote sempre piu’ basse. Sono stati avvistati piu’ volte in zone collinari, frequenti le loro scorribande in città ed addirittura in località marine. Il numero dei cinghiali in Italia ed in Calabria è elevatissimo, agricoltori ed allevatori sono fortemente preoccupati in quanto campi, greggi ed allevamenti sono a rischio a causa dei temibili animali. Inoltre, il fenomeno è preoccupante anche per chi percorre le strade locali, in quanto ci si puo’ imbattere in gruppi di lupi e cinghiali. Questi ultimi hanno causato la morte di un uomo di Simeri Crichi, la cui moto ha incrociato un branco di passaggio causando un urto risultato fatale allo sfortunato, morto in ospedale a Catanzaro. La situazione attualmente è totalmente fuori controllo e non si riescono a trovare misure adeguate per arginare un problema divenuto di ordine pubblico e di sicurezza. Nell’hotel Granaro si è riunito il Comitato Agricoltori-Allevatori di Sorbo San Basile. L’organizzazione del convegno, presentato dall’Istruttore regionale Giuseppe Garcea, è stata curata dall’imprenditore agricolo Sergio Biamonte. Sono intervenuti il sindaco di Sorbo San Basile, Vincenzo Nania, il consigliere regionale Sinibaldo Esposito, il dirigente del dipartimento regionale Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, il presidente dell’Ente Parco nazionale della Sila, Francesco Curcio ed il commissario A.T.C. Franco Pisano.
A fine luglio il consigliere regionale con delega all’Agricoltura, Mario D’Acri, aveva scritto al ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio per “denunciare che ormai in Calabria i cinghiali sono un problema di ordine pubblico e di sicurezza”. D’Acri aveva spiegato che “Ci fu un incontro in commissione Politica agricola dove tutti noi delegati all’Agricoltura abbiamo posto la questione della fauna selvatica in tutte le regioni. Quindi, avevamo chiesto al ministro Centinaio se si faceva carico di organizzare un incontro con il ministro dell’Ambiente Costa per rivedere la legge 157, che è la legge nazionale sulla caccia. Senza una sua modifica, infatti, non si può fare niente. Ma al 31 luglio non c’è stata nessuna convocazione e, in considerazione soprattutto dell’incidente del motociclista, ho appunto scritto al ministro Centinaio”.
Gli intervenuti al convegno hanno messo in risalto i dati preoccupanti legati all’emergenza lupi e cinghiali nel territorio presilano. I rappresentanti delle istituzioni presenti hanno affermato che si sta cercando di monitorare costantemente la situazione nel tentativo di trovare soluzioni adeguate: “Non è più rinviabile la risoluzione del problema per la sicurezza di tutti. L’emergenza cinghiali è sempre di più fuori controllo e occorre fare sul serio con interventi straordinari. Bisogna modificare le norme regionali, che sono datate, e ridefinire le aree vocate e non vocate al cinghiale servendosi dei dati aggiornati dell’Arcea e quindi liberare le aree non vocate che sono poi quelle agricole autorizzando ed incentivando i piani di controllo e abbattimento, non solo allungando eventualmente il periodo di caccia con la rotazione delle squadre dei cacciatori, ma autorizzando azioni che possono mettere in campo gli stessi agricoltori nel rispetto delle leggi e norme vigenti”.
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