Il sindaco di Cetraro Angelo Aita, il presidente del Consiglio comunale Carmine Quercia e il consigliere regionale Giuseppe Aieta hanno protestato nella sede della Regione, a Catanzaro, per chiedere la riapertura del punto nascita dell’ospedale di Cetraro, le cui attività sono sospese dallo scorso agosto a causa di varie criticità riscontrate durante le ispezioni disposte dal ministero della Salute e dalla Regione per fare luce sul decesso di una donna di 36 anni, morta per un’emorragia poche ore dopo il parto. La protesta – hanno spiegato Aita, Quercia e Aieta parlando con alcuni giornalisti – “è ovviamente pacifica, si svolgerà senza alcun intralcio per l’attività degli uffici regionali, ma andrà avanti a oltranza fino a quando non ci saranno novità sulla riapertura, anche parziale e limitata ai parti fisiologici, del punto nascita cetrarese”. Il sindaco, il presidente del Consiglio comunale di Cetraro e il consigliere regionale, che hanno occupato simbolicamente un locale della sede della Regione, chiedono, in particolare, che da parte dell’Ufficio del commissario ad acta della sanità calabrese venga firmato il decreto di riapertura, già sottoscritto dal Dipartimento regionale Tutela della Salute dopo che alcune criticità riscontrate dagli ispettori sono state sanate. “Abbiamo trovato – ha poi specificato il sindaco Aita – la disponibilità nel generale Cotticelli ma c’è un’evidente contraddizione nella struttura commissariale, inoltre è stato chiesto un parere al ministero che a quanto pare non arriverà mai. Non è più tollerabile che le nostre madri partorienti, non solo di Cetraro ma di tutto il Tirreno cosentino non abbiano risposte. In questi mesi – ha proseguito Aita – abbiamo perso 400 parti, che sono andati fuori Calabria, la maggior parte nelle cliniche private perché l’ospedale di Cosenza è ormai saturo”. Aita ha concluso dicendosi “pronto anche a dormire nella sede della Regione fino a quando il punto natale di Cetraro non sarà riattivato, visto che la gran parte delle prescrizioni richieste dopo le ispezioni sono state rispettate. Se la riapertura, anche parziale, non avverrà, consegnerò la fascia al Prefetto, perché il sindaco ha il dovere che i propri abitanti e i propri utenti possano avere dei diritti”.
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