CATANZARO. “Qualsiasi iniziativa si prenda per fare migliorare la città o per risolvere un problema c’è sempre un “signor no” pronto a mettersi di traverso con il solo scopo di denigrare il lavoro altrui e senza preoccuparsi minimamente del bene dei cittadini. Il “signor no” per antonomasia è Eugenio Occhini, ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista, noto per avere “dettato” al sindaco Olivo tutta una serie di indicazioni che si sono tradotte in altrettanti danni per la città. Incapace di fare proposte costruttive, sulle quali eventualmente confrontarsi, Occhini capeggia una sparuta minoranza che si dedica solo alla sistematica distruzione degli avversari e alla demolizione delle iniziative in cantiere”. È quanto afferma il consigliere Carlo Nisticò in risposta alle dichiarazioni di Eugenio Occhi. “Quando era consigliere della maggioranza di sinistra, ha ispirato il “no” all’utilizzo dell’ex Stac, il “no” al parcheggio di Villa Pangea (che avrebbe risolto gravi problemi di sosta in quella zona) e tante altre posizioni demagogiche che hanno fatto arretrare la città. Non rieletto, non ha perso il vizio di fare scadere tutto nello scandalismo, nella cultura del sospetto, impugnando con la carta bollata tutto ciò che viene fatto dal Comune. Capiamo che avere visto all’opera un sindaco bravo e attivo come Abramo abbia potuto avere un effetto devastante su Occhini, abituato ai riti della vecchia politica di sinistra che ha affossato la città. Moralizzatore a senso unico, non ha mai preso la carta bollata per denunciare gli sprechi nelle società partecipate al tempo di Olivo, né per sollevare il caso di Parco Romani e tante altre storie di allegra amministrazione. L’ultimo “no” in ordine di tempo è quello riguardante l’assegnazione alla facoltà di sociologia dell’ex istituto Rossi, oggi solo in piccola parte occupato dagli allievi della sezione staccata del Conservatorio di Vibo Valentia. Un “no” semplicemente ideologico e pregiudiziale, dettato dal fatto che la sezione staccata è stata aperta durante la gestione della sinistra. Ad Occhini non importa che poche decine di studenti occupino una superficie enorme, con un rapporto costi/benefici scandaloso, tanto che al Comune converrebbe mandare in taxi gli studenti catanzaresi a Vibo, offrendo loro vitto e alloggio. La ratio di questa scelta, che comunque dovrà essere adottata dal Consiglio comunale, è chiara. Sociologia avrà il prossimo anno mille iscritti, a cui si aggiungeranno i laureati che si specializzeranno. Servono pertanto spazi adeguati che solo l’ex Rossi può garantire. L’edificio Carbone, completamente ristrutturato, può tranquillamente ospitare le attività della sezione staccata del conservatorio. Entrambe le istituzioni – università e sezione staccata – avrebbero solo vantaggi da questa soluzione, ma più di tutti li avrebbe il centro storico. Ad Occhini suggeriamo, visto che il suo schieramento è al governo a Roma e in Calabria, di attivarsi perché a Catanzaro venga istituito il Conservatorio statale al posto di una sezione staccata. Il Capoluogo merita il Conservatorio e se la sinistra riuscirà ad ottenere questo riconoscimento, discuteremo più serenamente dell’esigenza di una sede più grande. Intanto, possiamo dire che, con Occhini o senza Occhini, noi andremo avanti”.