COSENZA. È stata celebrata la festa della Madonna del Pilerio, Santa Patrona di Cosenza. Nella Cattedrale l’Arcivescovo, mons. Salvatore Nunnari, ha officiato la messa, alla presenza del sindaco, Mario Occhiuto, centinaia di persone e rappresentanti istituzionali. Nel corso della celebrazione liturgica il sindaco ha affermato che “ho provato spesso a guardare il santo volto della Madonna per capire quale altro segno scorgere in esso oltre la Bellezza. Non un semplice e superficiale fatto estetico, ma qualcosa di più profondo, che richiamasse le sofferenze, la povertà, le difficoltà, il male e la cattiveria che la Madonna ha visto, ha subito e ha dovuto sopportare nel cammino della sua vita. Volevo parlare d’altro oggi ma devo continuare a parlare di Bellezza perché in questo volto ho trovato sempre e solo Bellezza”. Occhiuto ha poi ricordato che “proprio sulla custodia del creato e sulla costruzione della bellezza deve tendere anche l’azione amministrativa degli uomini. Anche nelle nostre città come questo tendere al bello avrebbe potuto implementare un processo di formazione della coscienza civica che avrebbe allontanato forse non completamente la povertà, ma certamente la miseria umana. Soprattutto nella giovinezza, nel periodo della vita in cui l’uomo ha bisogno d’amore, nell’età in cui ci si sente più orgogliosi, e invece si è costretti a subire umiliazioni magari anche vivendo in quartieri e ambienti degradati, e la dignità viene calpestata per mancanza di lavoro, e si prova il disgusto, l’amarezza, l’abbattimento. Rispetto a tutto ciò ci sono due strade: la prima porta alla miseria umana che è la situazione di perdita della propria autostima e il baratro in cui il destino getta un uomo; la seconda strada è di chi resiste, e magari anche con l’aiuto solidale di una mano amica diventa forte di spirito e con un animo grande”. “La Bellezza – ha detto ancora Occhiuto – che diventa soprattutto solidarietà contrasta e sconfigge la miseria umana. Questo ho ritrovato in questi anni nei gesti, nelle parole e nelle opere di tanti volontari qui a Cosenza, nelle suore che vivono all’interno del villaggio Rom, di quelle che ospitano i bambini e le mamme in difficoltà, che assistono chi ha disabilità psichiche. I ragazzi di PrendoCasa che accolgono e si battono per le persone e gli stranieri senza dimora. Nel nostro amato Vescovo che quasi sempre nell’anonimato ho ritrovato pronto ad offrire ogni possibile contributo a chiunque servisse una mano amorevole”. “La Bellezza della città – ha concluso – non è solo un fatto formale e ha a che fare con la bellezza interiore delle persone e con il progresso civile di una comunità”.